sabato 27 marzo 2010

La goccia cinese. (25 puntata)

"Se solo potessi permettermi di darti un consiglio e sperare di essere asoltato ti direi di non vendicarti di loro, non per etica, ma perchè se lo fai gli tributi un'umanità che invece non hanno e che non è giusto tu gli conceda. Ma so che non mi ascolteresti..."

Francisco Bienvenidos mi guarda negli occhi.

"Hai ragione Bienvenidos e so perfettamente che la vendetta genera vendetta, la violenza porta solo altra violenza e quant'altro...
Io rispetto il tuo consiglio, ma vedi... se io non facessi niente, gli permetterei di fare tutto questo. E io non ci riesco, non riesco a far finta di niente, perchè ho il dovere di fermare l'orrore. Per certi versi è una questione estetica."

Bienvenidos scuote la testa preoccupato.

"Certo è difficile... lo capisco... è difficile anche solo credere che possano averti fatto tutto questo... però ricorda: loro non sono esseri umani... e se tu li ferirai darai loro l'opportunità della vittima, mentre sono i carnefici..."

Sorrido.

"Ferire? Chi ha parlato di ferire... io li voglio distruggere, non mi accontento di ferire... la mia vendetta sarà una goccia cinese. Ogni giorno. Lentamente. Inesorabilmente. Voglio vederli rufolare nel fango come i porci che sono. Fino a vederli implorare un perdono che il mio cuore non potrà mai concederli..."

Bienvenidos mi guarda. Continuo.

"Io ci ho provato a lasciarmi scivolare tutto addosso. Ho provato a cambiare vita. Mi sono nascosto. Ho cambiato identità. Donne bellissime mi hanno protetto. Potevo ricostruire tutta da capo. Ma non ce l'ho fatta. I primi tempi andava bene ma poi... poi  ogni volta...
Ogni notte prima di addormentarmi, ogni mattina quando mi guardavo allo specchio, sentivo quella fitta stringermi alle tempie, come artigli di un'arpia. E ho capito che non potevo, perdere la dignità di me stesso. Se non per me per mio figlio... La devo a lui la mia vendetta. Devo tornare da lui. Prima che sia tardi..."

Bienvenidos è colpito.

"In questo caso permettimi di darti una mano allora. Tu hai bisogno di un professionista del  settore. Ehy tu cosa ne dici?"

Si volta verso un uomo dai lunghi capelli biondi. E' tutta la sera che ascolta svuotando a ripetizione nel suo stomaco bicchieri di cocktail a base di rum. Il suo sorriso un po' folle un po' alcolico è contagioso e  come tra cani che si annusano e si piacciono, per qualche strana ragione sento che posso fidarmi di lui.

"Io dico che quest'uomo merita la sua vendetta e per quanto mi riguarda avrei proprio voglia di tornare in Italia... ho anche io dei conti in sospeso... e tanta voglia di un po' di rock'n'roll..."
 
"Prima però continua il tuo racconto. Allora dunque eravamo rimasti al punto che la missione è terminata, grazie al tuo stratagemma. State festeggiando fino a che non accade l'irreparabile nell'ultima notte dell'anno a Parigi... vai avanti ti prego!"

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