venerdì 30 luglio 2010

Nel piatto dove si mangia (51 puntata)

Seduto alla scrivania di uno dei sette comuni  limitrofi osserva con le braccia dietro la testa il frutto della sua giornata di lavoro retribuita dalla comunità: la mini scultura di caccole in equilibrio sopra il monitor che trasmetterebbe - tra le altre cose - il testo della delibera che da giorni aspetta di essere conclusa.

Ammirando con soddisfazione la genialità a suo dire michelangiolesca dell'opera, (un informe sagoma tipo pupazzo di neve ma fatto con le caccole) toglie le mani - mai lavate - da dietro la nuca per una vigorosa grattata di palle e con uno scorreggione atavico, avvia il suo solito pippone con il collega di ufficio  attorno al tema spinoso e controverso  della inadeguatezza della sinistra italiana che fa schifo perchè  si occupa di poltrone e potere e non ascolta i cittadini e i loro bisogni e infatti non è ancora riuscita a garantire uno stipendio fisso alla fidanzata che vuol fare la modella e al fratello che  come un tronista del mondo si sente il più figo oltre che bello.

Roba seria insomma, 'sti cazzi, proprio loro che in famiglia hanno sempre votato a sinistra e dal loro comune cosa hanno ricevuto in cambio? Solo la miseria di poche decine di migliaia di euro e lavoro per un paio di anni grazie a raccomandazioni -  e mentre lo dice appiccica un'altra caccola, di troppo rispetto all'economia della scultura biologica, sotto la scrivania - venute meno di fronte alla internazionale crisi economica.

Ma quale crisi! - sentenzia per quello che vogliono i soldi li trovano quei maledetti... e quale priorità può avere un Comune se non garantire lo stipendio alle famiglie? La sua famiglia chiaramente.

Lui povero figlio di statali che nella vita ha provato il sudore sulla fronte solo durante le diarree e il mal di schiena solo quando si è guastato l'ascensore.



- Ma a me sembra che  sputi nel piatto dove mangi, non ti pare? dice dopo la filippica di un paio d'ore.



Ma lui non risponde e continua

- Vorrei fare un film sul tema della precarietà, un film di denuncia sociale che dica le cose come stanno... hihihihi
- Ma tu non sei precario... sei assunto dal Comune!
- Hihihihi è uguale, la precarietà è una questione generazionale che proibisce a noi giovani di mettere su famiglia! E la sinistra ne è complice!
- Ma se hai appena comprato la casa nuova!
- Hihihihi ma non vuol dire io voglio fare un film generazionale un film manifesto... devo solo cercare finanziamenti... fare tremare il mondo...

- E perchè non lo fai?
- Perchè non ho uno straccio di idea... hihihihi...

Squilla il telefono.

- Richiamami che spendo.
- Subito amore.


Ricompone il numero.


- Ho dato un'occhiata alle carte... è roba buona per il nostro progetto... non uno ma due copioni cinematografici interessanti... Storia di Bolaffi e La branda del Messicano...
- Hihihihi avevo ragione allora...
- Sì... sei stato bravo... lo ammetto...
- Hihihihi allora merito un premio! Hihihihi facciamo il gioco stasera?

- Cagnolino e padrona?
- Hihihihi cagnolino e padrona.
 - E mi darai anche l'osso?
- Solo se ti farai onore.
- Hihihihi...



E riattacca il telefono.


...from other side....



- Ce l'ho! Li abbiamo rintracciati!
- Connettiti subito con Occhi Belli.




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