venerdì 30 luglio 2010

Nel piatto dove si mangia (51 puntata)

Seduto alla scrivania di uno dei sette comuni  limitrofi osserva con le braccia dietro la testa il frutto della sua giornata di lavoro retribuita dalla comunità: la mini scultura di caccole in equilibrio sopra il monitor che trasmetterebbe - tra le altre cose - il testo della delibera che da giorni aspetta di essere conclusa.

Ammirando con soddisfazione la genialità a suo dire michelangiolesca dell'opera, (un informe sagoma tipo pupazzo di neve ma fatto con le caccole) toglie le mani - mai lavate - da dietro la nuca per una vigorosa grattata di palle e con uno scorreggione atavico, avvia il suo solito pippone con il collega di ufficio  attorno al tema spinoso e controverso  della inadeguatezza della sinistra italiana che fa schifo perchè  si occupa di poltrone e potere e non ascolta i cittadini e i loro bisogni e infatti non è ancora riuscita a garantire uno stipendio fisso alla fidanzata che vuol fare la modella e al fratello che  come un tronista del mondo si sente il più figo oltre che bello.

Roba seria insomma, 'sti cazzi, proprio loro che in famiglia hanno sempre votato a sinistra e dal loro comune cosa hanno ricevuto in cambio? Solo la miseria di poche decine di migliaia di euro e lavoro per un paio di anni grazie a raccomandazioni -  e mentre lo dice appiccica un'altra caccola, di troppo rispetto all'economia della scultura biologica, sotto la scrivania - venute meno di fronte alla internazionale crisi economica.

Ma quale crisi! - sentenzia per quello che vogliono i soldi li trovano quei maledetti... e quale priorità può avere un Comune se non garantire lo stipendio alle famiglie? La sua famiglia chiaramente.

Lui povero figlio di statali che nella vita ha provato il sudore sulla fronte solo durante le diarree e il mal di schiena solo quando si è guastato l'ascensore.



- Ma a me sembra che  sputi nel piatto dove mangi, non ti pare? dice dopo la filippica di un paio d'ore.


lunedì 26 luglio 2010

Bruno e Scimmia (50 puntata)

- Quanto ci mette ad arrivare dannazione?
- Dagli tempo! Sono pur sempre le quattro del mattino...

L'uomo nervoso strizza il mozzicone di Chesterfield tra l'indice e il pollice della mano destra, poi come fosse una biglia lo lancia in strada, in quel momento, silenzioso e lento come la morte spunta lo scooter elettrico da via Leopardi.
Il sorriso pacioso, la maglietta con orsi, lupi e pellerossa con luna piena sullo sfondo e una scimmia in testa come casco.

- Quello è Bruno.
- Una scimmia??? Ma che roba è?
- Fidati...
- Ma ha una scimmia in testa. Marghe?!

Bruno parcheggia il motorino e dopo aver controllato l'Iphone sorridendo maliziosamente, scende.  La scimmia rimane aggrappata tappandogli gli occhi mentre si presenta porgendo la mano guardando di traverso l'uomo.

- Bruno piacere!
- Piacere mio.
- Scimmia piacere.
- Piac.......... EEEEEEH MA QUESTA SCIMMIA PARLA!!!

Scimmia lo guarda con sdegno poi senza dire niente gli prende dal taschino della camicia a maniche corte dell'uomo una Chesterfield accendendola con uno zippo dorato estratto non si sa bene da dove.

- Bene visto che abbiamo fatto le presentazioni direi che non è il caso di perdere ulteriore tempo... tirate fuori il paziente e seguitemi.



Scimmia e l'uomo si guardano in cagnesco. Mentre trasportano il corpo di Davidegelli avvolto da un lenzuolo sulla barella.

giovedì 22 luglio 2010

Gli occhiali fantasmagorici. (Elena alla guerra) (49 puntata)

Elena mi senti?
Sì che lo so che mi senti. 
Abbiamo scoperto chi è stato... un colpo di fortuna, uno dei tanti amici del Tempestini, il nostro Mentore.
Un suo amico paparazzo si trovava sul posto e ha scattato delle foto che inchiodano i due al volante.
Le foto non sono molto nitide, ma tanto ci basta per scoprire l'identità reale.
Il Tempe ha fermato la pubblicazione delle foto e mi ha subito avvertita. 
Lasceremo che la città pensi alla faida tra cinesi, sì lo so forse non è eticamente corretto... ma tanto tra due giorni tutti se ne saranno dimenticati e il fatto lascerà il posto alle solite miserie pratesi... tutto verrà rimosso alla svelta.
Adesso abbiamo una squadra che si sta occupando di lui. 
Abbiamo recuperato il suo corpo e faremo di tutto per riportarlo in vita. 
Ho una persona che ci può aiutare, un esperto di medicina cinese...
Curioso no?
Riusciremo a salvarlo.
Nel frattempo dobbiamo scoprire i mandanti.
E la pagheranno credimi.
La pagheranno.

venerdì 16 luglio 2010

Grosso guaio a Chinatown (Lucio il paparazzo) (48 puntata)

La mattina successiva l'assessore Filone mandò i carri armati in via Pistoiese e al suono dell'inno di Mameli cannoneggiò alla cazzo di cane abbattendo il Liceo Livi e un pericolosissimo fioraio cinese, per dare un segnale concreto alla città.
Eccheccazzo!
E al termine della dimostrazione militare annunciò nel corso di una conferenza stampa l'arrivo di  di altri soldati a cercare le chiavi per terra, pardon... a presidiare Chinatown, grazie al benestare del Ministro Maroni. 
Mica cazzi, Maroni!
Conferenza durante la quale il sindaco Versi presentò l'ultima collezione della sua casa di moda di abiti prodotti tra la Cina e la Romania, a dimostrazione che non si trattava di un problema di razzismo verso i cinesi (e i romeni), ma di rispetto della legalità.
Come fosse Antani.
Un plauso bipartisan venne anche dal presidente della Provincia e dal sindaco approssimativo che stecca sempre il congiuntivo della confinante Montemurlo, secondo i quali  "la sicurezza viene prima delle appartenenze politiche e non è nè di destra nè di sinistra." 
E chi glielo aveva chiesto?
L'attentato a Davidegelli, avvenuto nel cuore della notte, veniva riportato sui giornali con tanto di perizia di particolari. 
La Nazione in particolare ci dava dentro con le "testine" ovvero le testimonianze, con tanto di fototessera  da parte di residenti della zona "esasperati dai continui episodi di violenza da parte della comunità cinese".
Lucio il paparazzo lesse tutto  questo e trasalì rischiando di macchiarsi col cappuccino... 
Come erano possibili tante falsità tutte insieme?

martedì 13 luglio 2010

Le O con il culo della bottiglia (il Barone Max). (47 puntata)

L'aiuto infermiere Alessio Nincheri sente rumore di passi dietro di sé.
Si volta di scatto  e vede un omino brutto e fisiognomicamente incazzato, coi baffi da pesce gatto, gli occhi cattivi e supponenti uniti da un naso a patata storto che attraversa come un fiume due borse agli occhi grosse come un marsupio, che potrebbero far pensare a un intensa nonchè frequente attività onanistica.

- O Massimo che fai in piedi a quest'ora? Mi hai fatto prendere un bello spavento vai!
- Cioè no ti ho già detto cioè che non mi chiamo Massimo ma cioè Max e sono un barone anzi li Barone Max, il genio del teatro contemporaneo cioè tu mi devi chiamare Barone Max capito capito capito... è una questione di rispetto cioè capito cioè...
- Okay okay Barone... ma cosa ci fai in piedi a quest'ora? Torna a letto... le hai prese le goccioline che ti ha detto il dottore? Venticinque  prima di dormire a stomaco vuoto. Lo hai fatto?
- Al diavolo il letto e le goccioline!Al diavolo il dottore! Devo condividere con qualcuno la mia nuova creazione artistica che mi farà vincere il premio Ubu cioè non so se mi spiego cazzo cioè figa...
- ... e sarebbe?
- Guarda tu stesso...
- Che cazzo è? Io vedo solo un foglio con dei cerchi... anche un po' storti...
- Immagina: una donna seduta davanti a un tavolo ritaglia giornali e poi entro in scena io e comincio a disegnare delle O con il culo della bottiglia che vengono proiettate  sullo sfondo con fuori campo una qualche canzone cool che piace tanto a noi superfighi... cioè avanti avanti di brutto cioè cazzo figa.
- ...
- Sensazzzzzionale vero?
- Detta così mi pare un po' un'idea del cazzo... scusa eh...
- Perchè tu non capisci cioè, tutti non capiscono, cioè cioè cioè...
- Vieni a letto va' Barone se ne riparla domani ok?

venerdì 9 luglio 2010

La Panda del Brasiliano. (46 puntata)

Guidando il Kimco in punta di sella, il buon Davidegelli, braccio armato di Occhibelli, sta tornando a casa dalla sua bella.
Non la vede da una settimana, quando d'improvviso in via Pistoiese, in piena Chinatown, viene affiancato da una vecchia Panda, piena di adesivi, picchi,  bozze, righi, fango e con una bandiera brasiliana.
La macchina tagliando la strada si mette minacciosa di traverso, ma il nostro non si sente perso, preme un bottone rosso tasto sotto quello degli anabbaglianti e con classe ed eleganza, nello stupore di tutti quanti, sorvola la macchina dei cattivi, come in punta di danza.
Scendon dalla Panda a volto coperto dal passamontagna un uomo e - si deduce da come lo tratti -  l'altra è la sua compagna.
Fanno fuoco a ripetizione ma senza molta precisione, colpiscono un insegna cinese decapitando un dragone rosso, attirando l'orientale attenzione, continuando a sparare e gridare come scemi a più non posso. 
Intanto terminata la propulsione riatterra il Kimco facendo molta attenzione, ma che succede maledizione, cosa fa attraversa la strada proprio adesso quel minchione!!!
Tira Davidegelli il freno alla disperata e la motoretta fa una brusca impennata, sollevando il posteriore, fa proprio un brutto ribaltone.


venerdì 2 luglio 2010

Il portiere di riserva (45 puntata)

Il sindaco approssimativo steccò l'ennesimo congiuntivo, mentre l'assessore allo sport (altrui) sbrodolò al vento inutili parole,  buone solo a far vibrar dallo stadio gli altoparlanti  che poscia intonarono il mamelico inno tra l'imbarazzo collettivo, dopo che la vincitrice di un qualche cazzo di torneo di pattinaggio, non precisato se a rotelle o su ghiaccio, autoproclamatasi madrina della serata, nella più totale indifferenza, dalle tribune e in panchina aumentava l'indisponenza.
E mentre il capo delle associazioni fece sfilare i gonfaloni con gli emblemi dei rioni, al torneo organizzato dalle associazioni, si elevò maestoso il grido  "fate iniziare la partita  che ci avete già rotto i coglioni".
E mentre il primo cittadino, usciva a a capo chino, con la mano in tasca e la schiena curva, manco fosse un manovale stanco o che ne so un vecchio contadino, col suo solito grugnito che similare a quello di un majalino, il portiere di riserva si accomodò in panchina, stanco morto che si era pur sempre alzato presto quella mattina.
Scuoteva ancora dentro di sè la testa dopo avere sentito dire dall'arbitro nello spogliatoio del cartellino blu, ovvero la grande novità, comportante temporanea sospensione, a chi bestemmiasse o in qualsiasi modo offendesse qualsiasi sacrosanta (cattolica) divinità.