sabato 9 luglio 2011

kabubi il cammello strambo. (odissea all'alba 2 parte) 94 puntata,

Sento che sto per svenire o per lo meno morire disidratato quando scorgo da lontano una nuvola di fumo. La vedo salire in verticale all'orizzonte. Ci sarà la civiltà! 
Penso... ma poi mi ricordo dei racconti dei miraggi e non vorrei farmi false illusioni che poi magari chissà arrivo là e non c'è niente e mi tocca pure morire durando fatica, camminando inutilmente tra le dune di questo maledetto deserto.

Certo sempre meglio che morire qui bevendo urina (vedi puntata 91)

- E' una citta vera... non è un miraggio mahuahuauahu.

Mi volto e vedo l'incartocciarsi di una foglia riarsa ed osservo con curiosità un cammello sdraiato  stramazzato nel pomeriggio pallido assorto, ma con lo sguardo sornione, nascosto da  rayban wirefire con la montatura rossa. Io faccio finta di niente e guardando di nuovo verso la colonna di fumo con la mano sugli occhi a proteggermi dal sole chiedo:

- E sai per caso dove posso trovare un buon meccanico? La mia macchina è in panne e non trovo mio padre e se mia madre lo scopre mi ammazza. Non importa mi faccia la fattura, ma solo che riesca a farlo ripartire alla meno peggio. Sono alla ricerca di mio padre. Devo fare alla svelta. Non mi rimane molto tempo.
- Mahauahuahahah se è di un mezzo che hai bisogno posso portarti in città. Fanno 30 euro. mahuahuahahuahua.

- Trenta euro sono tanti...

Il cammello volge lo sguardo verso di me e con la zampa si toglie i ray-ban guardarmi dritto negli occhi. 
Porta pure lunghissime basette stilose. 

- Trenta euro tanti? Per chi mi hai preso? Per un fottuto dromedario del cazzo? Io ho due gobbe e non fumo e non dovrei nemmeno essere qui ma in  Asia centrale, con tutti gli altri cammelli mahuahuahuahuauh...
- Ma se sei in terra moribondo?
- Tzè sarai bellino te... E poi io sono un cammello resisto a tutto e per trenta euro posso portarti ovunque.  Basta che mi tiri un calcio nelle palle poi vedi come mi rialzo Mahuahuahauhaha.
- Ma io non ho contante... accetti carte di credito?

Il Cammello si guarda attorno e il suo ghigno esplode in una risata imbarazzante.

- Accetto il bancomat mauahuahuahuah che mi tocca mahuauahauah sentir dire mahuahuahuhahau.

Mi sento un idiota, vorrei prenderlo a calci, ma poi magari mi denunciano per maltrattamento animale, anche se attorno non vedo nessuno non voglio rischiare. E poi in fondo penso che sia  l'unico modo che ho per non morire tra le due di questo maledetto deserto.

- Ohiohi... Beh ricomponiamoci... dai sei fortunato amico. Siamo a fine giornata non credo che arriveranno altri clienti. Monta sulla gobba dai, che sarei comunque dovuto rientrare in città a cercare benzina. Mahuahhaamahauhahua

Io salgo in groppa e prima di alzarsi in volo mi avverte.

- Qualsiasi cosa accada non mettere mai i piedi in terra e non avere paura delle bombe. Non potranno farti del male. Se hai paura stringiti pure alla gobba. Mahuahauhauahauhau.
- Come possono delle bombe non fare del male?
- Sono bombe intelligenti. Mahuahauhauahauhauh.
- Perchè ridi sempre?
- Non è colpa mia mahuuahauhauahua. Sono stato colpito alla testa da una scheggia di bomba intelligente mahauhauahuauhauah. Da allora non riesco a smettere di ridere Mahuahauhauhauah. Specie di fronte alla morte. Mahauhauhauahauhauh.

Mi alzo di nuovo in volo (vedi puntata 84) eccomi qui di nuovo a nuotare nell'aria, stavolta però mi sento al sicuro, con questo cammello strambo. Il pelo del collo mi solletica, sento che di lui posso fidarmi mentre si alza in volo guardo tra le dune corpi ammassati e la città sempre più vicina.


- Non esistono bombe intelligenti, ma solo bombe assassine.
- Assassine sono tutte le bombe specie quelle che non vengono lanciate. Ci vorrebbe tuo padre. Lui sì che saprebbe come porre fine a questa guerra. Mahuahhauhauahauh.
- Tu conosci mio padre?
- Pensi che fossi lì per caso? Nei sogni nessun dettaglio è lì per caso. Mahuahauhauah.
- Mio padre? Mio padre non era un soldato... cosa c'entra con questa assurda guerra.
- Sono tante le cose che non sai di tuo padre. Mahuahauhauhauah.
- Perchè tu lo hai conosciuto?
- Chi non conosce tuo padre...Mahauhauhauhauahuah.
- Io odio la guerra.
- Anche tuo padre... non sarebbe mai voluto partire... ma non è potuto rifiutarsi... Mahauhauauh.
- Ti stai dicendo che mio padre... mio padre era un assassino?
- C'è solo una cosa più orribile di una guerra ed è una guerra che non finisce mai. Osservala da questo punto di vista: tuo padre, uccidendo, ha risparmiato tante vite umane. Mahauhauhauahauh.


Non faccio più domande.  


- Comunque io mi chiamo Kabubi. E ora stringiti forte al mio collo. E preparati. Scendiamo all'inferno.


Obbedisco alla sua raccomandazione non potendo fare a meno di notare che una volta tanto non ha riso.



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