mercoledì 12 gennaio 2011

Aggrappati ad Omero. (84 puntata)

Non ascoltare quello che ti dicono i mediocri, non è del sole che devi avere paura.
Il sole fa bene alle ossa. 
Temi piuttosto le insidie che vengono dalla terra ai tuoi piedi. 
Vola più in alto che puoi e ricordati sempre: è delle persone buone che devi avere paura.
Perchè non può essere buono chi non riesce ad essere cattivo.
Sono i più pericolosi quelli che ti circondano. 
E non fidarti mai degli  amici grassi.
O delle persone troppo basse.
Piuttosto i figli di puttana.
Nove su dieci sono le persone migliori.
Quelle che non ti deluderanno mai.

- Ma avvicinandosi al sole ad Icaro si sciolsero le ali e precipitò!
- Non hai bisogno delle ali per volare. E poi questa figliolo è tutta un'altra storia.
- Ma tu perchè non torni?

Ma non fa a tempo a rispondere che  un proiettile a lo colpisce dritto in fronte. 
Grida di dolore e con le mani si regge la testa. 
Dalle dita sgorgano petali di rose rosse  che mi avvolgono e io mi chiedo adesso cosa faccio che mica posso chiamare in volo il 118 che numero civico dico loro e poi mi prenderanno per pazzo ma se non lo chiamo è omissione di soccorso. 
Non ho nemmeno un cerotto con me per poter che ne so, tentar di tamponare la ferita. 
Ma poi all'improvviso smette di sanguinare petali e io mi accorgo di stare precipitando. 
E mi chiedo perchè visto che non hanno sparato a me ma a mio padre che invece sta lì come fosse me ma me sono me e lui e lui e se lui e me e me e lui chi è lui e chi è me.


Mi grida dall'alto. 

- Aggrappati a Omero!
- Omero? 
- Il nostro cane... ti sta venedo a salvare. Lo senti? 
- Ma Omero è mezzo cieco e mezzo scemo.
- No lo senti questo rumore?
- Sarà un aeroplano... come può.... 
- Non lo sottovalutare. Omero sa sempre quello che c'è da fare. Omero è un cane vero. Quando sei in difficoltà fatti aiutare da Omero e guarda il Buono il Brutto e il Cattivo.
E mentre scendo vedo il tucano spaventato che indica con lei ali verso di me. 

- Presto presto! 

Mi volto e vedo il cagnone mezzo scemo e mezzo cieco che solca gigantesco il cielo. Sembra quasi un elefante, si fa largo tra le nubi con le zampe.  Con la lingua penzoloni  spinge in là i nuvoloni  e orecchie all'indietro determina la direzione, mentre la gravità mi scaglia verso il suolo, scende in picchiata in modo che cada sul suo groppone a cavalcioni.
Mi aggrappo al suo pelo.
Lo stringo forte e penso mi sembra di essere il ragazzino della Storia Infinita.

- Piuttosto un'odissea...
- Tu mi leggi nel pensiero?

Mi sorride con gli occhioni e fa le fusa e io gli dico stai attento che mica sei un gatto. Ma lui ride, ride come un matto, un matto che la sa lunga. 
Omero... e pensare che lo credevo mezzo cieco e mezzo scemo. 
Omero... lo abbraccio e lo stringo forte e quando apro gli occhi vedo solo il cuscino del divano della camera dove mi trovo. 
Mi alzo e seguendo la musica e il profumo di marijuana in combustione  vedo tutto azzurro e allora mi accorgo che era tutto solo un sogno.  

E mi chiedo perchè vedo tutto azzurro.
E mi accorgo degli occhiali trip di mio padre nel sogno. 

Nessun commento:

Posta un commento