lunedì 27 settembre 2010

La scelta di Giuditta (67 puntata)

- Ti ho detto che non lo so dove sia... mi ha detto solo che doveva andare a Parigi ma so 'na segaccia io... sarà a vendere i suoi cenci di merda ai francesi...

Grida disperato Cecco Toccanfondi, seduto su una seggiolaccia sudicia a cui è legato per i polsi e le caviglie.  Da ventisette minuti cerca di convincere il malvivente che lo ha catturato mentre andava a fare la terza colazione filosofica della mattinata e portato in quel posto abbandonato dagli umani e da Dio sperduto nella fottutissima campagna dell'hinterland pistoiese, tra la puzza di concime e lo squallore tipico della più inutile città toscana - a detta di ogni pratese che si rispetti - di non sapere dove diavolo si sia cacciato quello che ormai considera un ex socio di malaffari. 

"Quel debosciato buono a nulla portasfighe di Frank Jandello. Lui e le sue maledette scarpe pitonate... gli avevo detto cosa doveva fare e non ne ha portate a dama una".

- Per il culo mi prendesti? Tu a mia, Faccia d'Angelo che di Don Caloggero uomo di fiducia fui?

Risponde Faccia d'Angelo diventando paonazzo nel volto e sputazzando come gli capita spesso quando ha la sensazione di essere preso per il culo davanti ad altre persone. Nella fattispecie Palla di Neve, il nipote diciottenne che Don Caloggero gli ha affidato, come rito di iniziazione, per la missione. Così chiamato, crede il nonno premuroso, in virtù della sua corporatura non tipicamente atletica, ignorando, o non volendo vedere quello che è il "piccolo" vizio del nipote.

giovedì 23 settembre 2010

Morucci is back (again) but isn't the same. 66 puntata.

- Chisto Morucci... mi sta a fa' preoccupà!
- Maurino? O che gl'ha combinato ora?
- Ma nun lo capisco più non che prima eh... però da quando è tornato dallo 'spedale... nun si riconosce più... è strano... più del solito intendo...
- Eh sa' Maestro sono stati giorni un po' intensi... l'attentato, poi il coma, poi il risveglio, poi il ri-coma...

Spiega Leandro a pranzo, al Caffè di fronte al teatro, convocato d'urgenza dal Maestro Casale preoccupato.

- Poi sempre con chisti occhiali da sole con 'sti reibben sugli occhi che pare nu' stocafisso...
- Ma gli ha sempre portati fa parte del suo stile, come l'estathe..
- Sì ma non li toglie mai, nemmeno dentro o teatro, nemmeno quando sta nuvolo... sempre con sti occhiali da stoccafisso... che tutte le volte sangennaro... eppoi ha pure smesso di bere o estathè.
- Stai scherzando?
- Ti sembro o tipo? No no dice che se si vedesse come sta fatto nu lo berrebbe chiù nissuno, però siccome sta in crisi, tiene la cannuccetta sempre in bocca...
- Oddio comincia a essere grave...
- Per me... qui lo dico e non lo nego... sta tutto preso da na malafemmena.
- Ah sì? E chi sarebbe?
- Una che si fa chiamare Elena...


giovedì 16 settembre 2010

In pasto ai maiali. 65 puntata

- Rosario Latino della Pena lei è?
- No non sono io!
- Sicuro fosti.
- Certo... che sono sicuro se non lo so io che non sono io chi lo deve sapere mi scusi eh che domande fa?
- Se tu non tu sei tu chi fosti?
- Io.
- Contraddicendo ti stai.
- Chi?
- Tu!
- Appunto tu non io.
- No io... certo tu!
- Tu od io?
- Per il culo mi prendesti?
- Chi io? Non ti ho mai visto prima. A un caso ti prendo per il culo.
- Come ti chiamasti.
- Indovina?
Estrae una pistola e gliela punta alla fronte.

- Tempo per gli indovinelli non tenessi!
- Rosario Della Pena Massimo Latino... ma... è vera ho spara fulminanti?
- E io cosa dissi? Provare vulisti?
- Rosario Latino della Pena. No no mi fido di lei giovanotto.
- Ma la stesso nome che io dissi!
- Eh no c'è un Massimo di mezzo, mica un minimo!
- Continua a dire cazzate e ti sparassi.
- Suvvia non ti arrabbiare, un po' di sano umorismo, gradisci un CaNpari?
- No... quando sono in servizio bere non potetti.
- E in disservizio?
- Ascoltassi bene a me tu forse ancora non capissi con chi avesti a che fare. Io Faccia d'Angelo sono...
- Bene, mi fa piacere pensa se eri Faccia di Culo.
- Don Caloggero mi mandò. Per i maiali.

giovedì 9 settembre 2010

Le nuove norme anti cinesi (Ridge telefona al sindaco Versi) 64 puntata.

- Hi  Bob! I'm Ridge Forrester, how are you my friend?
- Ai Rigge!!! Welle tenchiu, aim into Prato at te giunta of comune, to do te sindaco...
- I remember... So, all right?
- Iesse iar to Prato is tutto gudde, ai ev sam problem uit the ciaineses, bat ai tinch tu risolve te question at più presto olso bicos uai te ciaineses ar mai best castomer... aim in goinghe tu bringhe mai industries tu Ciaina tu prodacscion tu basso costo.
- Obviously... the globalization...
- Ai tech tu bottom te pratesi! Giast tu sei sam fascist uord so ciainaise auei end ar tutti contenti... An ai chen going on "cazzi miei"
- Ah ah ah ah ah you are great Roberto...
- Tench tench...
- You are a genius of the crime... 
- Ah ah ah tenchiu Rigge... troppo gudde...
- No no i think it really. At the Forrester Creation we need persons like you...
- Eh eh eh...
- See you soon, my friend...

mercoledì 8 settembre 2010

Il fumetto misterioso 63 puntata

- Geims Giois... il Manifesto bah... ce credo che te venga l'ulcera a venti anni... eppoi sta robba l'ho sentita stanotte, du' palle, mamma mia, un lamento continuo... ma come fai ad ascoltare 'sta tristura? Cose un po' divertenti mai eh... e divertiti un po' anche te che c'hai venti anni e che sei bbello, anche se c'hai sempre 'ste donne tra piedi... la mamma, la fidanzatina... e liberatene no? Armeno in ospedale digli de datti un taglio. Sennò glio dico io eh?

Si chiede Loredana posando sul comodino il cd di Inquiete dei CSI. Il ragazzo la guarda da dietro il ciuffo nei capelli e sorride nonostante sia attaccato per il braccio sinistro alla flebo con la faccia bianca da anemia cronica a seguito di ulcera perforante duodenale.

- Eppoi sta barba la vogliamo tagliare o no, me pari un Cristo sofferente...
- Sei proprio una coatta... che ne vuoi capire tu...
- Ah so' coatta io? Io che sono una donna raffinata perchè ora so' qua a fa' da infermiera, ma il mi' sogno è de fa' la modella, pensa che da amiche mie me faccio chiama' Clauddia come Clauddia Schiffer...
- Ehm allora siamo apposto...
- Ma è proprio brutta! Sembra un'agonia...
- Perchè tu non hai mai ascoltato Lieve la notte guardando la luna dalla finestre... mi aiuta a dormire... mi fa sembrare tutto più bello...
- Te stai proprio male. Ma male male.
- E tu sei astiosa.
- Astiosa? E che vor dì astiosa?
- E pure un po' ignorante...
- Pure! E questo invece cos'è?
- Non lo so l'ho trovato sul comodino stanotte... a me piacciono pure i fumetti ma non so chi lo abbia portato... però è molto figo... in una storia c'è pure una che ti somiglia...
- A me?
- Si oddio... è più bella l'infermiera disegnata di te, non che ce ne voglia troppo...
- Famo pure gli spiritosi... abbene quindi ricapitolando io sarei: coatta, 'gnorante, brutta e come è che hai detto quella parola strana... ah si astiosa...

- E' innamorato di te... non lo dice ma è innamorato.

sabato 4 settembre 2010

Yo soy un hombre muy sensibile (62 puntata)

Davidegelli guarda per la terza volta in due minuti e mezzo il quadrante dell'orologio retrò che tiene al polso. Segna la mezzanotte precisa. Spedisce un sms e alzandosi di scatto dice "scusate ragazzi ma io devo andare."

- Ma come proprio ora che tocca a te muovere! 

Commenta Scimmia avvolto nella nuvola del Montecristo che fuma nervosamente, e succhiando dalla cannuccia del bicchiere di mojito dove è rimasta solo la menta, il ghiaccio sciolto e la fondata di zucchero alla canna.
- Aspetta almeno di vedere 'sta Maria no?

Gli dice il Tempestini con tre gamberoni imperiali in bocca e con un calamaro stretto tra forchetta e coltello. E i rayban agli occhi, che lui dice ci vede anche al buio. Specie le fie.

- No davvero devo andare è tardi devo andare a casa...

- Ma rilassati un attimo tanto tra poco finisce.

Ma Davidegelli non ascolta nessuno continua ad andare avanti e indietro guardando l'orologio retrò al polso sgranchendosi le braccia, con la borsa di cuioio sulla spalla, fino a che non arriva l'sms di risposta lo legge. Sorride. Rimette in tasca il cellulare poi prende l'alfiere e fa scacco matto a Scimmia a cui cade il sigaro di bocca.

- A poker non sei male ma con la scacchiera fai veramente schifo, primate del cazzo! E mi raccomando non masturbatevi troppo sulle ballerine. Ci si sente...

E se ne va, lasciando Scimmia alla mercè del portiere di riserva, confondendosi tra i tavoli accalcati di gente comune e turisti biondi che potrebbero essere indifferentemente americani inglesi russi finlandesi danesi olandesi di sta minchia  giapponesi come se piovesse e qualche cazzo di spagnolo sbronzo con la bandiera sulle spalle  e due ragazze ubriache a festeggiare ancora a  settimane di distanza la vittoria ai Mondiali di calcio in piazza Ghiberti, attraversando il nauseante odore di frittura mista e pesce alla griglia, circondato dal fumo di Londra.