- Ti ho detto che non lo so dove sia... mi ha detto solo che doveva andare a Parigi ma so 'na segaccia io... sarà a vendere i suoi cenci di merda ai francesi...
Grida disperato Cecco Toccanfondi, seduto su una seggiolaccia sudicia a cui è legato per i polsi e le caviglie. Da ventisette minuti cerca di convincere il malvivente che lo ha catturato mentre andava a fare la terza colazione filosofica della mattinata e portato in quel posto abbandonato dagli umani e da Dio sperduto nella fottutissima campagna dell'hinterland pistoiese, tra la puzza di concime e lo squallore tipico della più inutile città toscana - a detta di ogni pratese che si rispetti - di non sapere dove diavolo si sia cacciato quello che ormai considera un ex socio di malaffari.
"Quel debosciato buono a nulla portasfighe di Frank Jandello. Lui e le sue maledette scarpe pitonate... gli avevo detto cosa doveva fare e non ne ha portate a dama una".
- Per il culo mi prendesti? Tu a mia, Faccia d'Angelo che di Don Caloggero uomo di fiducia fui?
Risponde Faccia d'Angelo diventando paonazzo nel volto e sputazzando come gli capita spesso quando ha la sensazione di essere preso per il culo davanti ad altre persone. Nella fattispecie Palla di Neve, il nipote diciottenne che Don Caloggero gli ha affidato, come rito di iniziazione, per la missione. Così chiamato, crede il nonno premuroso, in virtù della sua corporatura non tipicamente atletica, ignorando, o non volendo vedere quello che è il "piccolo" vizio del nipote.
- Ti dico di no maledetto analfabeta pre borbonico che sbaglia i tempi, i modi, le congiunzioni verbali e la struttura del periodo. Io non so una segaccia nulla di dove cazzo sia finito quel culo merdoso di italo americano... Non so niente dei vostri loschi affari precedenti e se non mi liberi immediatamente giuro che ti faccio pentire amaramente di essere venuto al mondo. Non so come ma in qualche modo farò!!!Ti scateno contro la CGIL di Prato e anche quella Toscana! Ti scateno contro una vendetta omerica!!!
- Nelle condizioni di dare ordini tu non fosti. E se a cantare non cominciasti, giuro che in pasto a GGiuditta finisti.
- Ti ho detto che non so dove sia andato Jandello, per quanto mi riguarda con lui ho chiuso, la nostra società è sciolta, anzi era tutto un bluff non l'abbiamo mai creata, pensi forse che uno come lui sapesse minimamente cosa significhi Panta Rei? Ma sai una sega te che nella tua vita miserabile e meschina avrai letto due cose: il menù del Mc Donald's e l'elenco del telefono, anche se ti sei fermato alla lettera B che già avevi perso la trama.
Faccia d'Angelo indispettito dà l'ordine a Palla di Neve. L'imberbe panzone, con l'agilità del bradipo, fa scattare il cancello della gabbia dove è rinchiusa la maiala inferocita, che spalanca la gabbia. Giuditta esce fuori grugnendo e corre verso il Toccafondi disperato, pronta a sfogare sull'erudito quanto sfigato sindacalista, tutto il suo odio verso il genere umano.
Ma quando gli occhi della fiera suina incrociano quelli del sindacalista ignudo, Giuditta rallenta di schianto la corsa, fino a paralizzarsi. Con il capo inclinato sulle 11, guarda gli occhi dietro al ciuffo dell'istrionico prigioniero.
Poi si volta e nello stupore generale guarda Faccia d'Angelo.
Poi guarda ancora il Toccafondi.
Poi Faccia d'Angelo.
Poi il Toccafondi.
Poi Faccia d'Angelo.
- Brutta maiala schifosissima scherzi non fare. Se il tuo lavoro subito non sbrigassi, in porchetta ti trasformai.
Lo sguardo di Giuditta di colpo torna feroce. La maiala corre stavolta in direzione del mafioso che non crede ai suoi occhi e fa per spararle, ma nell'enfasi suprema del momento, la mano trema e il colpo esplode un colpo sbagliato per mira e direzione. Il proiettile infatti picchia in terra in terra, rimbalza sull'asfalto del capannone pistoiese, colpisce una trave che regge il tetto di eternit e schizza di nuovo deviato nella direzione e apre una rosa in fronte a Palla di Neve, che cade a terra con il fragore dei suoi 124 chilogrammi da vestito.
- Nooooooooooooooooooooo!
Grida disperato Faccia d'Angelo consapevole di essere già un uomo morto e farebbe meglio a spararsi visto che Giuditta si scaglia con un balzo che sfida le 313,056 libbre nonostante il quindicinnale digiuno, al collo di Faccia d'Angelo che rimane schiacciato sotto il peso tremendo che inizia a divorarlo con ferocia sotto gli occhi del Toccafondi tra schizzi di sangue impastati alle agghiaccianti grida di dolore e terrore dell'agonizzante Faccia d'Angelo.
E quando ha finito di straziare il corpo del povero Faccia d'Angelo, il Cecco non può credere a ciò che vede quando Giuditta sotto i suoi occhi si trasforma nel suo corpo di suina da maiala a...
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