Sragionava parole prive di senso, come una radio con interferenze, con la faccia più smunta del solito.
Si trovava così bene che minacciava iniziative sindacali se lo avessero dimesso prima di un'altra settimana.
In breve la notizia arrivò nelle redazioni dei giornali, nei mercati e per le strade.
Non poteva non arrivare a Berta.
Parcheggiò il suo Suv al parcheggio del Misericordia e Dolce, e si diresse a piedi verso la portineria dove fece il nome del paziente che cercava. Saputo piano reparto e camera si diresse di corsa verso gli ascensori, ma non ce n'erano pronti a partire, così senza pensarci due volte si arrampicò su per la tromba delle scale. Smaniava. Correva nonostante lo stretta gonna, il tacco 12. Un unico pensiero in mente: il Morucci!
Arrivò derapando sulla soglia e quando lo vide nel letto, seduto con il cuscino dietro la schiena, non resistette e senza dire niente si gettò sul letto di Leandro schioccandogli un travolgente bacio da antologia cinematografica anni '50. Con i violini sottosfondo in controluce di una città in fiamme.
Poi quando riprese fiato disse
- Mamma mia Maurino quant'ho penato.... pensavo che non ce la facessi... temevo che saresti morto... e tutto per colpa mia... non me lo sarei mai potuta perdonare...
E si interruppe nuovamente per un nuovo bacio.
- B-Berta!!!
Berta si paralizzò. Riconobbe la voce. Si staccò dalla bocca di Leandro e voltandosi vide un pallido Morucci sulla soglia con gli occhi sgranati e il cuore a pezzi. Solo allora si rese conto del drammatico scambio di persona. Il Morucci indossava un piagiamino a quadri scozzesi, ciabatte de fonseca e teneva, nella mano tremante, il barattolino con le analisi delle urine. Leandro lo guardò come a dire "ha fatto tutto lei".
- Oddio... no...non è come pensi! Posso spiegarti tutto!!!
Ma il Morucci ormai si era spento come un flipper in tilt, come un pugile suonato che ha appena preso il copo del Knock Out. Risparmio l'ultimo attimo di vitalità per lanciare un'occhiata di odio verso Leandro.
Poi perse i sensi e, come il cattivo di uno spaghetti western colpito a piombo nel petto, cadde coreograficamente tirando una di quelle legnate contro lo spigolo di un letto, che fece rieccheggiare la stanza e arrivare trafelate le infermiere.
La prima ad arrivare fu Loredana che gettatasi ai suoi piedi si accorse della gravità della situazione e gridando come una sirena fece arrivare di corsa dottori e quant'altro, compresi vicini di camera spaventati, che scommettevano sulle sorti del povero detective.
- Ha perso i sensi... ma chi gli ha detto di alzarsi doveva stare a riposo completo...
- Ci abbiamo provato... è che si vergognava a pisciare nella storta...
- Beh adesso avrà tutto il tempo per abituarsi.
Leandro chiese
- E' grave dottore?
- E' in coma...
Leandro solo allora si accorse della sua mano e vista la situazione pensò fosse il caso di spostarla dal seno di Berta. Lei lo guardò e si ritirò via, sistemandosi capelli e vestito.
Solo allora si accorse dello sguardo d'odio di Loredana.
- Non è come pensi! Posso spiegare tutto!!!
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