e poi non ritrovavo la strada
dove avevo parcheggiato la macchina
chissa dove
per quanto tempo
perchè pensavo
i suoi occhi veri
così verdi chiari
mi hai fatto le carte
mi hai chiamato vincente
e sei zingara
che senza trucco innamora
e in maiali trasforma i maiali senza ali
folle quello sì
ma viva ancora voli
io senza erba ascolto
il suo dolore di canto
mi incanto sbattendo le ali
i suoi occhi scavando mi alzano
con tenerezza mostra a me
tutto il suo attraverso
me scuote il dolore
vibro in un abbraccio
in un abbraccio vivo
vivo vibrando abbraccio
viva non sei andata
andata non sei ma viva
vegiti vivendo vivi vegetando
rosa rosae rosarum
viva la viva
vita alla viva
viva la vita
che mette fine alla morte
si vive una sola volta soltanto
ma se ne muore tante
di vite fino a che una ne rimane
costretta a dissotterare il dolore
mentre nuda sfiorivi rifiorendo
fiorendo sfiorivi
gli amori finiti schiantati dai lutti
la ferita nel dito
il dito sta largo
dalla ferita stai alla larga
che ora che sei rifiorita
sfiorire ti vogliono
ma sfiorire non si può
chi dalla terra si alimenta
terra nera terra rossa
carne vera
e con parole suoni ammali e curi
quella macchina di là dalla rotonda
sembra la mia ma io sento che non è
anche se è la stessa per marca colore e modello
e anche il numero di targa par proprio quello
e io la guardo e spero che non sia la mia
e quando ho la certezza mi rivolto
sono ancora vivo
ritrovo la velocità
era proprio dove l'avevo lasciata
ma ero dovuto tornare sui miei passi
percorrerli a ritroso
e ora posso tornare alla scogliera
e seguire con lo sguardo le rotte dei contrabbandieri
volando tra i gabbiani
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