lunedì 15 marzo 2010

Il Pugliese chiama il Libanese. (22 puntata)

"Senti dai retta a me. Vai avanti con la tua vita e non stare dietro alle cazzate che scrive il Tempestini. 
Lo sanno tutti che è di fuori. Io non capisco come facciano a tenerlo al Tirreno. 
Così come non ho mai capito come potesse tuo marito essergli tanto amico...  come se gli fossero mai mancati i bravi giornalisti che scrivevano bene di lui... tutti hanno sempre esaltato le sue opere, ma lui oh... non cominciava mai una conferenza stampa prima che arrivasse.
Posso capire tuo figlio, poverino, e per questo mi fa incazzare ancora di più. Perchè se ne approfitta... Ma tu non ti fare tirare per la giacchetta. Voglio dire, non pensare che lo dica per interesse od opportunismo... lo sai... 
Ma dico in tutti questi anni, mai una telefonata, un sms, un email, ti pare possibile? Viviamo nell'era del controllo, telecamere, bancomat, carte di credito, intercettazioni... ci sono solo due modi per sparire così: o da morti o semplicemente quando non si vuol tornare... Poi oh, io non entro nel merito vendere o non vendere. Questo lo devi decidere te. Ma di una cosa sono certo: non ti fare condizionare dalle cazzate che scrive sul giornale. E tieni tuo figlio lontano da lui."


Lo sguardo dritto e inespressivo: uno di quei giorni in cui la saudade pugliese ha la meglio su di lui. 
Seduto dietro il banco del bar asciuga da un quart'ora il solito boccale. Niente sembra attirare la sua attenzione. 
Davanti al suo raggio visivo il Morucci, con una delle sue solite giacche delle grandi occasioni, quelle marroncine a quadri, di cui è solito menar vanto, siede al tavolino di fronte Berta. Tra di loro un bicchiere di Martini con ghiaccio per lei e un estathè in brick, al limone, per lui.

- Si forse è meglio così...
- Come?
- No è che... sì insomma... in realtà io non ti ho chiamato per sapere la tua opinione su mio marito... no è che... sì insomma... cioè... ehm... mi sento un po' in imbarazzo a chiederti una cosa del genere, ma davvero non so più di chi fidarmi... senti avrei bisogno di un aiuto per un'altra persona...
- Un altro scomparso?
- No... una persona particolare... sì insomma... credo di essermi innamorata. Però... non so se posso fidarmi di lui... non riesco a capire capisci?
- Chi è il fortunato?
- Frank Jandello.
- Andiamo a cena? Mi hai detto anche di una mail se non sbaglio...

Afferrando il Martini di Berta e bevendolo al posto suo.



Il Morucci e Berta si alzano e appena chiudono la porta dietro scatta come un gatto dal bancone cercando sotto la cassa la sua agenda nera. Sfoglia nervosamente le pagine fino a che non arriva a quelle giusta. Compone il numero.

Un cellulare squilla all'entrata di Ponte Vecchio dentro la giacca di un commerciante  intento a contrattare il costo di una maglietta di Buffon per bambini, una di Superman da adulti e un grembiule col pisello del David da casalinga, ad una coppia di acquirenti giapponesi, proprio mentre sta avendo la meglio su di loro.

- Pronto Libanese? Sono il Pugliese. Non immaginerai mai chi è appena uscita dal bar...sì proprio lei e sai di chi era in compagnia? Del Morucci... no ti dico che non era un incontro casuale...

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