martedì 27 aprile 2010

Disturbo? (31 puntata)

E mentre Bigmouth strikes agains il Detective Morucci ripensa, a bordo della vecchia BMW grigia, all’ incontro al Caffè del Teatro con l’aiuto infermiere Nincheri.
Lo fa alla sua maniera: vagando senza meta nella notte nello spazio geografico che ha i suoi estremi tra Firenze e Pistoia, dove non si capisce mai dove inizi la provincia di Prato e termini la precedente e quali siano i reali fottutissimi confini tra Prato-Campi Bisenzio- Cadenzano e Sesto Fiorentino, con la musica giusta di sottofondo. E una Golden Virginia penzoloni dalla bocca supportata dal pacchetto di Marlboro rosse nella tasca (tante le volte avesse nostalgia di nicotina industriale).
Scambi di persona, sparatorie, traffici loschi, ci mancava soltanto la serie di morti sospette nelle corsie del Misericordia e Dolce, con tanto di presunto serial killer infermiere che, indisturbatamente elimina pazienti con gravi disturbi mentali, collegati tra di loro da un nome, fatto poche ore prima di morire, come un annuncio, come una profezia: quello del Greco.
Tutti casi sino ad oggi messi a tacere. E guarda caso lo stesso infermiere Fabrizio Occhio di Cane, il presunto serial killer è pure uno dei capi della Holding che tenta l’ascesa alla proprietà del Greco.
L’articolo di Riccardo Tempestini sul Tirreno ha realmente scoperchiato l’inferno in città che rischia di esserne travolta.
Fossero stati i vecchi tempi non avrebbe chiesto di meglio, ma adesso, adesso no, adesso rischia di essere troppo compromettente per il suo lavoro di impiegato del teatro Metastasio, troppo pericoloso per la sua incolumità fisica e per la sua schiena che continua da giorni a lanciargli fitte di dolore.

Sente di avere bisogno di un Estathè per riflettere.
Cerca nelle molteplici tasche del giubbotto un brick, ma trova soltanto il suo preistorico Nokia 3310. Blu. Automaticamente apre la rubrica e cerca il nome di Berta.
Berta…



Tutto è iniziato con la sua telefonata e l’ingaggio con un compito ben preciso, indagare sulla sua nuova fiamma: Frank Jandello, un altro degli avvoltoi dei beni di famiglia. Ma dell’ambiguo e untuoso soggetto non è ancora riuscito a scoprire un bel niente, facendosi travolgere dagli eventi, come una barca nell’occhio del ciclone.
Ma una cosa ormai è sicura.
TelecomA ha ragione, il Greco ovvero suo padre, è davvero vivo.  
Adesso può fare una cosa sola. Chiamare Berta, metterla in guardia, e togliersi di mezzo. La chiama con il cuore in gola.

Il numero da lei chiamato non è al momento raggiungibile…

Maledizione – pensa.
Il cellulare suona nuovamente.

Il Morucci risponde subito senza guardare.

-         Berta?
-         Berta? No sono Viviano…
-         O Viviano… o ichè tu vuoi a quest’ora?
-         Senti… Disturbo?

Il tempo di finire quella parola – disturbo – e una moto nera nuda sorpassa la Bmw del Morucci, l’uomo dietro alla guida si volta, estrae una Uzi e inizia a far fuoco trivellando il parabrezza della Bmw che sbanda andandosi a schiantare contro un lampione di Cadenzano evitando di un soffio una ragazza africana.


- O Morucci che tu stai combinando? E si sente un gran casino vecchio diavolo...

Nessun commento:

Posta un commento