Ripristinato ordine e moralità nell'appartamento
E intanto il Greco a Tenerife continua a Bienvenidos il suo racconto.
il primo romanzo work in progress ambientato tra Prato e il Mondo, con personaggi reali e fittizi, tratti arbitrariamente dalla realtà o dalla follia dell'autore. Di Fausto Bagattini.
Nell'anniversario della scomparsa del "Greco", Riccardo Tempestini - giornalista del Tirreno deontologicamente scorretto ma dal cuore d'oro - telefona al figlio dello scomparso per un articolo scomodo.
L'intervista in realtà è un pretesto per entrare in contatto con il giovane, neo diciottenne dal carattere debole e rinunciatario, bersaglio prediletto dei bulli a scuola (anche a causa di discutibili gusti musicali), che lo hanno ribattezzato TelecomA, in virtù dell’atteggiamento non particolarmente sveglio e dell’ossessione di stare sempre al cellulare (IPhone per la precisione). L’esatto opposto del padre, un poliedrico uomo d'affari, inventore, imprenditore, artista da sempre chiacchierato e discusso in città. In realtà il figlio non ricorda niente del padre - visto che questi si allontanò da casa per una misteriosa missione quando era solo un bambino - se non la sua passione per i cavalli che ritraeva nelle opere bizzarre e fantasiose che gli avevano dato celebrità e ricchezza. Lo scopo del buon Tempestini non è tanto quello di trovare un’apertura in una giornata di corta, quanto quello di scuotere il ragazzo.
Nella Prato sconvolta dalla crisi, la proprietà di famiglia del Greco, dopo che questi è già stato dichiarato presunto morto, è infatti preda ambita di avvoltoi che cercano di impossessarsi delle quote di maggioranza dell'impero economico. In particolare la cordata che va sotto il nome di Nuova Europa S.E.L., capeggiata dal fantomatico Occhio di Cane e la disgustosa Nanà, con il benestare di Berta, la moglie del Greco, la quale invece di difendere il patrimonio di famiglia, ha già venduto il reparto tessile.
Grazie all'intervento del giornalista e ai suoi articoli scomodi, TelecomA troverà il coraggio di fare saltare la trattativa: basterà dire al figlio che il Greco è ancora vivo e che ha bisogno del suo aiuto per tornare, per vedere la sua trasformazione in uomo. O per lo meno a darsi una svegliata.
Nell'ultima puntata si scopre che Riccardo Tempestini, che in uno slancio di paternalismo senile si è affezionato al giovane, non agisce per conto proprio ma sotto suggerimento della misteriosa Occhi Belli, a cui riferisce i propri passi, che ha a cuore le sorti del Greco, del figlio, e con la quale il giornalista ci prova costantemente, spudoratamente, telefonicamente. A lei comunicherà di essere riuscito a trovare due compagni di avventura dello scomparso che erano con lui durante la missione, ma che questi non hanno voluto più sapere, non rilasciando alcuna dichiarazione ma anzi trincerandosi dietro una misteriosa omertà. L'unica cosa che si sa per sicuro è che l'ultimo avvistamento del Greco è avvenuto a Parigi, durante l'ultima notte dell'anno, di ormai tanti anni fa.
Ma dove è finito il Greco? E soprattutto: riuscirà mai a tornare?
La seconda parte si apre con una rivelazione: una donna affascinante come una dea - e vanitosa altrettanto - ha nascosto e protetto per molti anni in casa sua il Greco.
La donna però, convinta dalle "alte sfere" a lasciarlo fuggire, acconsente a un gioco erotico, sapendo che è il congedo del suo amante che, dopo averla legata e bendata, la saluta dopo un ultima commovente leccata di fica.
Ancora intrappolata tra la seta e il cuoio, e con la fica in fiamme, racconta la sua storia a un uomo che le punta la pistola alla fronte per avere notizie del Greco. Si evince che sia l’Antagonista del Greco visto che gli sta dando da tempo la caccia, desiderando ardentemente la sua morte. Possibilmente con estremo dolore.
Ma sui suoi progetti vendicativi, oltre che la sfiga, grava anche l'avvertimento della donna.
"Se non sono riuscita a trattenerlo io non riuscirai a fermarlo tu... " invitando l’antagonista ad avere pietà di lei stessa, slegandola o scopandola.
Svelato un mistero se ne ripropone un altro: quello di Occhi Belli, che torna a farsi sentire dialogando telepaticamente con il Nostro.
Si intuisce, ma già si poteva immaginare, un legame forte che trascende l'amore carnale che alla donna – per qualche oscura e per la verità poco credibile ragione - non è concesso provare, e che ella compensa proteggendolo con tutte le sue forze.
La sua voce arriva al Greco telepaticamente e gli indica, al di là del bene e del male, attraverso la saggezza, ciò che deve fare per portare a termine il suo agognato ritorno.
"Mio padre ha rotto gli indugi si è schierato dalla tua parte, nonostante quello che è successo a Parigi, favorirà il tuo ritorno", gli annuncia entusiasta.
Ma chi è il fratello del padre e perché vuol vendicarsi del Greco impedendogli il ritorno? Quale è il CdA a cui allude?
Domande destinate a restare ancora sospese.
Nel frattempo la sete di vendetta dell’Antagonista non si placa ma rilancia, attraverso un tentativo di fare fuori il Greco, con un incidente stradale pilotato.
Ma anche questa volta, il nostro riuscirà miracolosamente a salvarsi mettendosi nuovamente un fuga.
Lo ritroviamo privo di sensi, completamente nudo, su una spiaggia sconosciuta. Ad accorgersene una giovane ragazza che si risveglia all'alba, grazie a un sogno premonitore, con i postumi dei bagordi della festa nella sua villa al mare. Alla vista delle ragazze il Greco si sveglia, ma prima che possa dire niente la ragazza, colta dal più classico dei colpi di fulmine, offrirà ospitalità allo sconosciuto.
Nel frattempo a Prato le cose non vanno bene, Riccardo Tempestini si mette in contatto con Occhi Belli per avvertirla che, respinto l'assalto della Nuova Europa SEL, una nuova cordata sta tentando la scalata alle proprietà del Greco.
Si tratta della Panta Rei Corporation, una holding con al vertice Frank Jandello, soggetto poco raccomandabile, ex agente espulso dall'FBI per reati connessi al narco-traffico di Miami. Jandello sembra più temibile della Nuova Europa Corporation poichè, a differenza della sgradevolae Nanà, è riuscito ad avere il benestare dei sindacati, grazie alla presa di posizione di Francesco "Cecco" Toccafondi, sindacalista della Cgil, ex idealista sessantottino reso cinico e disilluso dalla vita, ma soprattutto sembra avere suscitato l'interesse femminile di Berta, la quale sembra tradire subito i precedenti propositi di difendere le proprietà di famiglia.
Riccardo Tempestini chiederà a Occhi Belli di intervenire per fare in modo che il Greco torni velocemente, prima che accada l'irreparabile, non perdendo l'occasione di un nuovo invito a cena. Se non è dato a sapersi - ma facile a immaginarsi - l'esito dell'ennesimo invito, di sicuro Occhi Belli non perde tempo e si mette in contatto telepatico con il Greco.
Ma anche la giovane ragazza che ha salvato il Greco si è data da fare, cacciando di casa le amiche, al fine di restare da sola con lo sconosciuto, per sedurlo sotto la doccia dove si trova mentre Occhi Belli gli parla.
Sarà proprio Occhi Belli a suggerire al Greco (che non sembra particolarmente dispiaciuto)di soddisfare il desiderio irrefrenabile della giovane stando però molto attento a non restarne travolto sentimentalmente. La giovane è infatti la chiave di accesso al padre, il misterioso e temutissimo Francisco Bienvenidos il quale potrà aiutare - secondo Occhi Belli - il Nostro nel suo ritorno.
La ragazza nonostante la giovane età è tutt’altro che ingenua e, per quanto folgorata dalla bellezza dell’uomo, è consapevole che nasconda chissà quali segreto e col saggio presentimento che sia solo di passaggio, non frenerà i suoi sensi, ma anzi li farà esplodere, senza alcuna remora o tabù, sotto la doccia in una scopata mitologica al termine della quale si offre di intercedere presso il potentissimo padre, il quale sta organizzando una straordinaria festa in proprio onore.
Così si chiude la terza parte spalancando ancora più interrogativi di quelli già aperti in precedenza.
Dove è approdato il Greco, quali segreti nasconde, chi è Francisco Bienvenidos e perchè è così potente, e soprattutto... sarà la volta buona in cui il Greco riuscirà a fare ritorno verso la sua Prato?
La terza parte si apre con un affresco di una grande festa che offre subito delle risposte: il Greco si trova nell'isola di Tenerife, al largo dell'Oceano Atlantico.
Invitato alla festa di compleanno di Francisco Bienvenidos si scopre che, tal uomo bizzarro e istrionico - e si intuisce particolarmente libertino nei costumi etici e sessuali - è il re del contrabbando del porto franco delle Canarie.
Esule anti-franchista ha costruito un impero con il contrabbando delle sigarette, e ha subito preso in simpatia il Greco, e si è subito offerto di fornirgli l’aiuto necessario per il suo ritorno a casa. Il greco commosso, assiste alla festa chiedendosi come possa un uomo abituato a vivere all'erta ad averlo accolto senza che questi sapesse niente di lui.
Mentre la festa raggiunge il culmine, tra danze del ventre di sensuali ballerine, cibo sfarzoso, vino a fiumi e proiettili sparati futilmente al cielo, Bienvenidos annuncia l'inizio di un torneo particolare. Tra tutti i presenti un giovane arrogante, si rivolge al Greco, provocandolo con offese, invitando a sfidarlo. Il Greco da parte sua raccoglie la sfida. Si tratta di una sorta di war games, cui partecipano i giocatori attraverso calotte cerebrali collegate a un maxi schermo che permette agli spettatori di assistere alla sfida virtuale.
Torneo che termina con la vittoria schiacciante del Greco che ha la meglio nei confronti del giovane sfidante, umiliato dal confronto.
Ma proprio la straripante vittoria, tradisce la sua attitudine alle armi e alla guerra reale, mettendo in allarme Francisco Bienvenidos. Sarà proprio il padron di casa a chiedere al misterioso ospite, di confessare la reale identità, se questi vuol continuare a vivere e se vuole il suo aiuto per il ritorno.
Il Greco capisce che ancora una volta non gli resta che seguire il consiglio di Occhi Belli “conquistalo con i tuoi racconti” e così dopo un pianto teatrale da istrione di razza, inizia a raccontare la sua incredibile avventura…
…e solo dopo poche parole Bienvenidos scopre chi è il suo straordinario ospite...
Ma proprio sul più bello, come nelle peggiori soap opera, l'azione si sposta lasciando col fiato sospeso il lettore, verso quello che sta accadendo a Prato, dove TelecomA inizia i primi approcci con il sesso. Lo troviamo in compagnia di una ragazza facile e superficiale, che potrebbe essere una baby prostituta di quelle che si vedono nei servizi di trasmissioni come le Jene con le ragazzine pronte a concedere favori sessuali in cambio di schede telefoniche o soldi per acquistarsi l'Iphone. Con lei ha una breve discussione sul tema padri/figli al giorno d'oggi, interrotta continuamente dagli sms del Tempestini, impaziente di sapere se il suo giovane amico è riuscito o meno a scoparsela.
Chi di sicuro continua ad andare in bianco è Frank Jandello il quale continua il suo spietato corteggiamento a Berta. A termine di una cena sembra tutto fatto, specie dopio il classico "sali a prendere un drink da me, almeno continuiamo a parlare più comodi di lavoro" della donna. Ma proprio mentre l'ineffabile Jandello è pronto a mettere dentro la palla del rigore a porta vuota, ecco che dal buio sbuca Omero, il cane cieco del Greco. La docile bestia, vittima degli anni e della cecità, sembra essersi trasformata in una belva e aggredisce Jandello, rovinandogli il vestito di Armani, pisciando sulle sue scarpe di coccodrillo, ma soprattutto svegliando TelecomA e facendo svanire la magia quando ormai sembrava fatta. Nella sua telefonata notturna al compare Cecco Toccafondi, immerso tra eruditi pensieri filosofico-letterari e bieco corteggiamento di donne divorziate su facebook, racconterà il finale disastroso della serata annunciando che non per questi si darà per vinto.
Da parte sua, una volta sola in casa, Berta non riesce a trovar pace, dilaniata com'è dal proprio tormento interiore: da una parte il senso di colpa di madre fronte al figlio, dall'altro il desiderio irrefrenabile di donna che non aspetta altro che concedersi a Frank Jandello.
Mentre ci rende partecipe del suo dramma di donna contemporanea, un'email misteriosa giunge al suo computer rimasto (ma guarda un po') acceso sulla scrivania.
L'indomani Berta telefona agli uffici del Teatro Metastasio cercando Mauro Morucci, un curioso impiegato del teatro, con un passato da detective e, si intuisce, un debole per la moglie del Greco. Berta chiede all' ex detective un appuntamento e questi accetta di buon grado.
L'appuntamento si svolge al Caffè del Teatro dove, di fronte all'impassibile barista, il buon Morucci dice a Berta quello che pensa senza troppo giri di parole: il Greco è morto oppure si è rifatto una vita, la invita calorosamente a non tener conto degli articoli di Riccardo Tempestini (di cui si evince non abbia particolare simpatia), e le suggerisce di prendere le scelte che reputa migliori per sé stessa e non sulla base di quello che scrive il Tempestini sul Tirreno. Ma il motivo dell'appuntamento è un altro: Berta confesserà a Morucci di essersi innamorata di Frank Jandello, ma di non sapere se potersi fidare o meno.
I due si alzano ed escono dal bar per proseguire la discussione a cena. E' in quel momento che si scopre che il (barista) Pugliese, fingeva indifferenza ma in realtà ascoltava la conversazione. Appena usciti dal bar telefona infatti a un fantomatico Libanese che lavora come commerciante a Firenze sul Ponte Vecchio.
Intanto in un attentato rimane ferito Leandro voce storica di Radio Insieme e membro della segreteria della Cgil. Il primo a rendersi conto del drammatico errore è proprio il collega Toccafondi. Venuto a conoscenza dell'attentato, il detective Morucci si precipita all'ospedale a trovare l'amico. Lo troverà in ottima forma fisica, già intento a "baccagliare" (tipico termine pratese con cui si intende una versione meno poetica del corteggiamento) Loredana l'infermiera sexy. Sarà lo stesso paziente a rivelare al nostro detective l'incredibile scambio di persona: chi ha sparato voleva uccidere Morucci e non Leandro, ma i due, come si sa a Prato, sono praticamente fratelli gemelli, come testimonia l'amore per la musica, lo schieramento politico a sinistra e la particolare sensibilità che li rende vulnerabili al fascino femminile.
Un'irruzione improvvisa interrompe il dialogo: quella di un paziente pazzoide che corre seminudo per il reparto , rincorso dagli infermieri, gridando "nessuno è ancora vivo". Lo squilibrato vede il Morucci e gli salta al collo gridando ossessivamente la sua verità. Intervengono gli infermieri: in particolare l'infermiere calvo e 'gnorante (nell'accezione pratese di ignorante=persona pessima e cattiva) come un mussolini.
L'uomo con i suoi metodi violenti riesce a trascinare via lo squilibrato, attirando l'odio del Morucci il quale, nonostante Loredana giustifichi l'intervento con la pazzia del paziente, chiede a questi a chi si riferisce quando dice "nessuno è ancora vivo". E il matto - o presunto tale - dice chiaramente "Il Greco" nel più telefonato dei colpi di scena.
Finalmente la scena torna sul Greco e il suo racconto in quel di Tenerife. Il protagonista ha un profondo scambio di vedute sul tema della vendetta che si evince essere il reale motivo della sua volontà di tornare a casa (anche se non viene ben esplicitato nei confronti di chi). Da parte sua Bienvenidos cerca di fare desistere il Nostro dai suoi propositi, non per questioni etiche ma per superiorità rispetto alla meschinità dei suoi nemici, ma dopo l'appassionata spiegazione del Greco, che tocca pure il tema sensibile della paternità, Bienvenidos molla la presa e anzi suggerisce al Greco di portarsi con sè uno dei suoi uomini , un uomo dai lunghi capelli biondi a suo dire professionista della vendetta. Ai due basta uno sguardo per piacersi.
La scena ritorna di nuovo a Prato, di nuovo al Misericordia e Dolce dove nella notte, mentre sta scopando con un paziente non meglio precisato (ma qualche dubbio ci sovviene), Loredana viene interrotta nel suo amplesso due volte: la prima per colpa di Ulisse, un paziente che non ritrova mai la propria camera e poi da un tonfo sordo. Correndo nel corridoio vede uscire un uomo biondo, alto e bellissimo che scappa via dopo aver nascosto una pistola dentro il cappotto. Anche un bambino intuirebbe che si tratta proprio dell'improponibile paziente che gridava Nessuno è ancora vivo.
Come un segugio d'altri tempi il detective Morucci è subito sul pezzo e, mentre la giunta di centro destra di una città allo sbando coglie l'occasione per un nuovo surreale e grottesco giro di vite sulla sicurezza e contro i soliti immigrati (cinesi, romeni e clochard...) con tanto di blindati in piazza del Comune, il nostro detective sa dove andare.
Alla nuova biblioteca ex Campolmi dove lavora un uomo che corrisponde esattamente all'identikit fornito da Loredana.
Finalmente la scena torna in quel di Tenerife dove il Greco continua a narrare il proprio incredibile racconto a Francisco Bienvenidos; di quando, durante l'ultima notte dell'anno, si risvegliò in un metrò prossimo alla chiusura, abbandonato dai propri compagni, privato di soldi, telefono e armi, in preda a uno stato di alterazione, dovuto probabilmente a eccesso di alcool e droghe.
Ritrovandosi perduto a vagare barcollando nella grande città tra la folla di gente festante, in preda alla disperazione più totale, racconta di essere stato sul punto di arrendersi quando improvvisamente una fantomatica Lei (tiriamo a indovinare: Occhi Belli?) è apparsa nella sua mente, esortandolo a rimettersi subito in piedi e reagire come si convine a un eroe post moderno di tale spessore e carismatico fascino.
Intanto il Morucci si reca alla biblioteca all'ex Campolmi dove scopre che il suo sospetto è scomparso da diversi giorni e pure al lavoro nessuno ne ha notizia (con grande rammarico delle bibliotecarie e delle utenti femminili in generale). In compenso arriva una telefonata inaspettata ad aprire nuovi scenari inquietanti. Alessio Nincheri l'aiuto infermiere, sfigato quanto onesto, chiede un appuntamento al Detective Morucci. L'uomo ha importanti verità da raccontare, in particolare una serie di morti sospette di pazienti che a un certo punto hanno iniziato a dare i numeri parlando del fantomatico Greco, come appunto il povero Simone ucciso a sangue freddo. Morti sospette nelle quali , secondo il politicizzato aiuto infermiere, potrebbe essere coinvolto l'infermiere col quale lo stesso detective aveva avuto da ridire. Fabrizio Occhio di Cane, si poprio lui, il braccio destro di Nanà della Nuova Europa SEL. La trama si complica...
...e come non bastasse nella puntata successiva immagini confuse, distorte, allucinate, frammentate nella mente del Greco (?) nella sua incredibile notte a Parigi (?), un abbandono nel metrò, immagini d'ospedale... chi è che sta parlando?
Mentre il lettore si interroga lo stesso fa il detective Morucci. A bordo della sua Bmw vintage, guida nella notte riflette ndo sugli accadimenti assurdi, con l'intenzione di mollare tutto, impaurito dai fatti di sangue che si sono verificati da quando ha accettato l'incarico commissonatogli da Berta. Un sinistro presagio visto che i suoi pensieri vengono bruscamente interrotti dalla telefonata dell'amico Viviano Vannucci, il quale ignaro di tutto assiste telefonicamente a un agguato nei confronti dell'amico.
Una moto ha appena superato la Bmw trivellandola di pallottole.
Nel frattempo continuano i movimenti di Nanà che non si dà per vinta e si rivolge a Donato Edoardini, direttore di un festival del Metastasio in caduta libera, che deve fare i conti con il taglio ai finanziamenti e l'arrivo del centro destra al governo della città. Si intuisce dai ricordi come anche Edoardini fosse amico del Greco, e che anzi lo scomparso fosse uno dei finanziatori principali del suo fetival. Ma di fronte alla richiesta di appuntamento di Nanà accetterà subito di buon grado, nonostante sappia con esattezza di chi si tratti, grazie agli articoli scomodi di Riccardo Tempestini. Dal loro incontro si scopre che oltre ad essere sgradevole esteticamente lo è anche igienamente e, soprattutto, olfattivamente.
Nella puntata successiva, il maldestro Cecco Toccafondi, preoccupato per la piega che stanno prendendo gli eventi per la Pantarei Corporation, in particolare per il ritorno in auge della Nuova Europa SEL, consiglia a Frank Jandello di muoversi su tre fronti: "concludere" con Berta, farsi amico TelecomA e soprattutto sedurre Nanà. Ozpione che al buon palato di Jandello, mette alquanto i brividi.
I brividi ce li ha di sicuro il misterioso Philip Shine, alias Filippo Brilli, musicista e artista poliedrico che viene liberato dalla prigione sotterranea dove era stato requisito, si scopre, proprio dalla ninfomane Nanà e i loschi della Nuova Europa SEL. Anch'egli è scomparso al pubblico, dopo un ricovero al Misericordia e Dolce di Prato e, da anni vive recluso nei magazzini della Sala Banti, dove combatte quotidianamente per sfuggire alle angherie sessuali dell'orribile Nanà.
Il suo liberatore non si annuncia ma si intuisce essere il bibliotecario bello e biondo sulle cui tracce si era messo il Detective Morucci, a seguito della morte di Simone Cinelli, l'improponibile paziente che, il biondo stesso rivela, non essere affatto morto.
Cosa diavolo sta succedendo? Se è abbastanza evidente dal tipo di profilo che anche Shine/Brilli fosse amico del Greco e si sia imbattuto in Occhio di Cane, chi è il biondo per conto di chi agisce?
E come fa Simone Cinelli ad essere ancora vivo? Dove è? E soprattutto, quando torna il Greco?
Intanto mentre Prato sta col fiato sul collo per le sorti del Morucci, il Vannucci non riesce a darsi pace e vuole in ogni modo fare qualcosa per scoprire chi e perchè ha sparato all'amico. Ne parla con Geppo, l'amico immaginario, entrambi concordano che, visto la pericolosità della situazione, lo sdatto Viviano necessita di una spalla fidata. Esce a fare due passi nella inutile notte pratese, e fermatosi al Caffè del Teatro, ha una illuminazione mentre tenta di ubriacarsi: Juan Carlos Mazzantino de la Bagatta. Solo che fa l'errore di pensare a voce alta davanti al barista Pugliese che, immediatamente comunica la notizia al Libanese.
Nel corso della telefonata tra Viviano Vannucci e Juan Carlos Mazzantino della Bagatta, si scopre che questi, soggetto abbastanza improbabile quasi come il suo spagnolo maccheronico, è un grande amico del Morucci, nonchè uomo cinico, alcolizzato, con tendenze maniaco sessuali. Messo al corrente della situazione, accetta di tornare subito in Italia, ordinando al Vannucci di fargli trovare al suo arrivo armi, moto, figa e mezcal.
Nel frattempo la vicenda si tinge di rosa secondo la più banale commedia degli ecquivoci. Dopo 13 ore di intervento il Morucci esce di sala operatoria in ottime condizioni, al punto che dopo pochi giorni è di nuovo in piedi. La notizia arriva a Berta, in ansia per la sorte del detective. Il timore che possa morire a causa sua, accende il suo cuore e si precipita di corsa all'ospedale dove cadendo anch'essa nell'inganno, bacia Leandro per errore credendolo il Morucci, proprio sotto gli occhi increduli del detective che rientra in camera proprio in quel momento. Lo shock è così grande che il Morucci perde i sensi e, cadendo a terra, picchia la testa e finisce di nuovo in coma... mentre da parte sua Leandro sembra avere gradito.
E ciò apre scenari da soap-opera che tutti noi ci saremmo francamente risparmiati...
Così come ci saremmo risparmiati la scena indecorosa del Tempe marpione, sbronzo e (come non bastasse) in costume da bagno, durante un festino in piscina da lui stesso organizzato con il pretesto di far trombare TelecomA...
Durante i bagordi viene contattato da Occhi Belli. Si capisce dalla telefonata che il bibliotecario biondo lavora per conto suo e che il suo nome è Davidegelli. Dopo aver liberato Philip Shine, sarà la volta di Valentina di Gioia, ennesima vittima dell'invidia e dell'avidità di Nanà. Notizia questa che riempie di gioia (scusate l'orribile gioco di parole) il cuore del Tempe che, terminata la telefonata, ci prova maldestramente con una bionda in toppless che ha ascoltato volontariamente tutta la telefonata.
Maldestramente perchè nell'enfasi del baccagliamento il Tempe perde l'equilibrio finendo in acqua.
Nella puntata successiva ciò che è stato profetizzato da Occhi Belli si realizza. Davidegelli e Philip Shine riescono infatti a liberare Valentina dalla sua prigione, non senza qualche difficoltà. La donna assorta nella meditazione sembra essersi straniata dal resto del mondo, ma basterà farle il nome del Greco per vincere la sua resistenza e farle decidere di seguire i suoi liberatori.
Ma un nuovo incredibile evento si sta abbattendo sulla trama: nei cieli sopra Pisa Merda, l'aereo sul quale viaggia Juan Carlos [...] de la Bagatta - che ubriaco fradicio di rum per sconfiggere la paura di volare sogna orge con le hostess - esplode in cielo. Dalla spiaggia di Tirrenia il Pugliese e il Libanese osservano con il binocolo la scena. Se il primo festeggia per la morte del nostro passeggero, il secondo lo mette in guardia "è un demonio ha più vite di un gatto". Frase che si rivelerà presto profetica. Ne sa qualcosa Viviano che, dopo avere atteso invano all'aeroporto, torna a casa sconsolato convinto di portare sfiga. Le ultime due persone che ha sentito per telefono sono infatti rimaste vittima di incidenti e a niente servono le rassicurazioni di Geppo il suo amico immaginario. Viviano torna a casa sbronzo e, dopo aver subito le ire della vecchiaccia, la vicina di casa che non si fa i cazzi suoi, indispettita per i gemiti sessuali provenienti dal suo appartamento, scopre che non solo Juan Carlos [...] de la Bagatta è vivo, ma è tornato prima di lui e, per ammazzare il tempo ha organizzato un festino a tre con una prostituta di dubbia bellezza e un transessuale d dubbio gusto (almeno a giudicare dalla foto).
Intanto il Morucci è sempre in coma, sogna beatamente di giocare al Santiago Bernabeu insieme ai mostri sacri del calcio anni 70-80, e proprio mentre segna il goal decisivo, su assist di George Best, su invito di Maradona, voltandosi verso le tribune vede Pertini che applaude e Leandro che limona con Berta ed ha un nuovo mancamento.
Nella puntata successiva una serie di instantanee che coinvolgono un po' tutti i protagonisti principali, tra cui si segnala la conferma del triangolo amoroso Leandro-Berta-Jandello e soprattutto un ombra inquietante che si avvicina alle spalle del Nincheri.
Intanto si apre un nuovo fronte nella trama: entra in scena niente meno che la mafia, nella figura di Don Caloggero e Faccia D'Angelo. Mentre il primo sta festeggiando il matrimonio di convenienza della nipote con un banchiere svizzero, viene interrotto dal secondo il quale - avendo un debito nei confronti del Padrino - per sdebitarsi ha rintracciato un infame a cui Don Caloggero la vuole fare pagare. Niente popo di meno che Frank Jandello. Don Caloggero ringrazia per la grande notizia Faccia d'Angelo ma, spiega, per essere in pari gli deve portare su un piatto d'argento, debitamente impanate e fritte, i testicoli dello Jandello.
Intanto la scena si sposta al campo di calcio di Oste di Montemurlo dove si svolge il torneo calcistico dei rioni. Il portiere di riserva del Morecci viene raggiunto in panchina dalla telefonata di Davidegelli che lo assolda come pilota... e uno si chiede ma questo cosa cazzo c'entra?
C'entra c'entra eccome se c'entra, c'entra eccome. Visto che dopo la telefonata il buon Davidegelli, mettendosi in viaggio verso casa, dalla sua morosa, cade vittima dell'ennesimo attentato di questo romanzo, ad opera di due maldestri killer in passamontagna, a bordo di una Panda con una bandiera brasiliana.
Nel fratempo Alessio Nincheri è alle prese con il Barone Max un fallito del teatro contemporaneo uscito di testa a seguito della parabola umana e artistica. Dopo essere riuscito a metterlo a letto qualcuno lo aggredisce nel buio.
Prato sembra di nuovo impazzita, di fronte al nuovo attentato, la giunta guidata dal sindaco Versi e dall'assessore Filone, con la complicità de La Nazione, tentano di fare passare l'attentato a Davidegelli come l'ennesimo caso di faida tra cinesi e colgono l occasione per l'ennesimo atto propagandistico: il bombardamento di via Pistoiese.
Ma un uomo ha visto e soprattutto fotografato tutto.
Si tratta di Lucio il mitico paparazzo fiorentino, che sa già a chi rivolgersi, ovvero dall'amico Riccardo Tempestini affinchè pubblichi le foto e faccia trionfare la verità.
Ma il saggio (?) Tempestini si guarderà bene da pubblicare le foto del paparazzo Lucio, preferendo inviarle direttamente a Occhi Belli. Tanto la città presto si sarà dimenticata dell'ennesimo fatto di sangue quindi tanto vale lasciar che creda che sia stata opera di cinesi e lasciare che sia Occhi Belli ad occuparsi del caso. Lo scopriamo nel dialogo tra la stessa ed Elena la fidanzata di Davidegelli che, sconvolta dal dolore, medita feroce vendetta. Occhi Belli rassicura la donna, il corpo di Davidegelli è stato recuperato e verrà sottoposto a una sorta di guru della medicina (guarda un po') cinese per l'estremo tentativo di far tornare in vita il messaggero.
Occhi Belli invita Elena a deporre le armi e fabbricare gli occhiali fantasmagorici. Due sono infatti i personaggi nodi della vicenda Mauro Morucci e Alessio Nincheri, ma se quest'ultimo è appena stato sequestrato, il primo si è risvegliato al Misericordia e Dolce di Prato, dove dovrà andare Elena a cercare di capire.
Intanto il portiere di riserva trasporta il corpo di Davidegelli, al centro shiatzu di Firenze da Bruno, il simpatico ed estroverso santone esperto di medicina cinese, filosofie orientali e specializzato nella rianimazione di morti. A far da tramite Marghe al servizio anch'essa di Occhi Belli. L'uomo che viaggia con Scimmia una scimmia parlante (sic) col vizio del fumo, si prenderà cura del corpo del biondo messaggero di Occhi Belli e, come annunciato dalla stessa ad Elena, e come annunciato dalla fiduciosa Marghe che invita il portiere di riserva a non essere scettico solo per via di Scimmia, riesce a riportare in vita Davidegelli.
Intanto iniziamo a scoprire qualcosa dei due attentatori di Davidegelli. L'uomo è un funzionario di uno dei sette comuni della provincia di Prato, che passa le giornate a scaccolarsi, a lamentarsi ammorbando il povero collega di lavoro sulla precarietà, sulla inadeguatezza della sinistra che non ha ancora trovato uno stipendio fisso al fratello e alla fidanzata. Sogna di girare un film manifesto generazionale, pur non avendo uno straccio di idee in merito. Fidanzata che lo chiama mentre è al "lavoro" per annunciare l'incredibile scoperta: nella borsa di Davidegelli ha infatti trovato due manoscritti. Si tratta di due sceneggiature dal titolo di Storia di Bolaffi e La branda del messicano, che fanno proprio al caso delle due Jene. Intanto Elena si reca all'Ospedale dove si è appena risvegliato dal coma. Sfruttando la momentanea assenza in camera da parte di Loredana l'infermiera, l'inviata di Occhi Belli riesce a convincere il Morucci a seguirla. Nonostante sia debilitato, il nostro, come inforcati gli occhiali fantasmagorici portati da Elena ritroverà le sue forze, come Braccio di Ferro con gli spinaci e la seguirà, con sommo dispiacere della povera infermiera sexy che, già visto andarsene Leandro, vede andarsene anche l'altro suo paziente preferito.
Intanto dopo l'ennesima sparatoria in città l'assessore Filone si rammarica di essere l'unico a non poter sparare e medita un'incredibile iniziativa per rilanciare l'identità di Prato: la cittadinanza onoraria a John Wayne.
Intanto succede l'irreparabile: il neo patentato TelecomA, durante un puttan tour di iniziazione, deciso dai suoi amici bulli, viene sopreso dalle forze dell'ordine con un transessuale in macchina. Scatta la denuncia e il sequestro del mezzo e, visto il tasso alcolemico, la visita da un'assistente sociale. Nella fattispecie una psicologa che, inizialmente dolce e comprensibile, una volta scoperto che il giovane è figlio del Greco, ha uno scatto di isterica euforia. "Ti racconto io chi era tuo padre" in un tono così minaccioso da turbare TelecomA...
Continuano intanto le vicende per la scalata alle ricchezze del Greco, con un colpo di scena che lascia senza parole anche il cinico Cecco Toccafondi. A rivelarlo è il socio di malaffari Frank Jandello che, salito in Cgil per sfidare a singolar tenzone il lesto Leandro Innocenti, si imbatte prima nella Meloni, la ragazza scema braccio sinistro di Nanà nella Nuova Europa SEL, poi nella stessa abominevole creatura a colloquio con il Tortelli, il sindacalista dell'ufficio sinistri (che scopriamo somigliare a John Goodman ma con occhiali) il quale sta parlando di affari con la deprecabile mezza donna.
Non serve altro per comprendere la gravità della situazione: se Jandello si è fatto soffiare Berta da Leandro, sempre in Cgil si consuma la seconda beffa per la coppia del malaffare. Ma non sono gli affari a turbare il Toccafondi, quanto il sapere che, a vendersi a Nanà è proprio il Tortelli, grande amico del Greco.
E in questa circostanza che avviene il secondo colpo di scena, il cinico Toccafondi ha uno scarto di umanità e sembra convinto a lasciar perdere tutto di fronte a cotanta miseria umana e decide di tornare per la terza volta nel corso della mattina al bar a fare colazione.
Chi invece sembra non avere uno scarto di umanità è la psicologa che sta torturando psicologicamente il povero TelecomA raccontandogli le malefatte del padre. Alla settima ora di ingiurie il figlio del Greco sbotta iniziando a gridare e attirando l'attenzione della psicologa superiora la quale però insensibile alle richieste del giovane difende l'operato della psicologa bionda.
Si scopre nella conversazione che il motivo del rancore della psicologa è dovuto al fatto che ella era stata in gioventù la prima ragazza del Greco. Storia d'amore iniziata sui banchi di scuola, terminata per via dei tradimenti fisiologici, ma mai perdonati, nonostante gli anni trascorsi.
Se è vero che le colpe (ma quali sarebbero?) dei padri non dovrebbero ricadere sui figli, le due strizzacervelli utilizzano la scusa dei cattivi modelli maschili avuti da TelecomA, per continuare a sfogare su di lui la vendetta. Ma il figlio del Greco resiste eroicamente, il suo amore verso il padre aumenta a quelle parole e si concentra sulle tette e il culo della psicologa superiora per superare quel momento terribile, quando finalmente arriva in suo soccorso, per la prima volta senza mediazioni, niente meno che Occhi Belli.
E poi...
E poi nella puntata successiva una poesia, un canto che sia il Greco? una macchina che non si trova, un dolore, un incontro, un abbraccio, tenero e intenso... rosa rosae rosarum... una zingara, un po' maga un po' sciamana, gli predice un futuro roseo e gli racconta la sua ferita e il suo dolore che non si può riassumere ma solo osservare, come le rotte dei contrabbandieri, come il volo dei gabbiani, vibrando.
Nella puntata successiva si torna al prosastico intreccio pratese: stavolta è di nuovo in scena il Tempestini con la biondina rimorchiata alla festa in piscina che lo tiene avvinto con uno spogliarello dal dubbio gusto ma dal sicuro effetto erotico nella mente malata del Tempe che, snocciolando Viagra, viene colpito a morte da un raggio laser sparato dai capezzoli della biondina.
Nella stessa puntata si scopre che la biondina agisce per conto di SS, un mellifluo soggetto dalla lingua biforcuta, lo stesso che ha sequestrato il Nincheri e che ha il coraggio di chiamare "amore mio", la squallida Nanà, per la quale lavora all'oscuro.
Intanto al Tirreno arriva la notizia della morte del Tempe, la redazione è divisa tra i gaudenti e chi piange di dolore. Tra i secondi Alex Garbage, delfino del Tempe. Sarà proprio lui ad essere contattato da Occhi Belli la quale lo investirà come "nuovo Tempestini" nel frattempo che (si intuisce) Bruno il reanimatore cercherà di salvarlo, come già fatto con Davidegelli.
Nella puntata successiva ritroviamo Davidegelli che gioca a poker con Scimmia nella sala di attesa di Bruno e che non sa resistere alla bellezza estetica del bluff dell'avversario, nonostante il portiere di riserva vada su tutte le furie per veder buttare via i soldi in quel modo. L'intervento anche stavolta va in porto, Bruno riesce a salvare in tempo il Tempe, sia prima che questi tiri il calzino, sia prima che cominci lo spettacolo di danze sensuali in piazza Ghiberti, dove sono tutti curiosi di vedere ballare la star della serata: Maria de Buenos Aires.
Ancora la voce in prima persona, frammenti di immagini e sensazioni, un uomo su un letto da ospedale viene portato in sala operatoria? Con lui un'infermiera? Una voce forse la sua anima? La sua coscienza. Quello che importa è che avverte il profumo di donna, ciò gli basta per sentirsi ancora vivo!
Nella puntata successiva si torna all'allegra combriccola radunata da Bruno per salvare il Tempestini, che nel frattempo come annunciato si è spostata in piazza Ghiberti a Firenze ad assistere allo spettacolo di danza. Nell'attesa di veder esibirsi la star della serata, Maria de Buenos Aires, Davidegelli stavolta ha la meglio su Scimmia nel gioco degli scacchi e, modello cenerentolo, allo scoccare della mezzanotte se ne va sulla carozza alata guidata da una vecchia conoscenza: Philip Shine e Valentina, che avevamo lasciato nelle carceri segrete di Nanà. Giusto in tempo per veder salire sul palco la ballerina che, dopo un paio di mosse di fianchi cattura l'attenzione del Tempestini e di un maniaco esibizionista che, salito sul palco nudo, mostra le sue vergogna nell'imbarazzo generale. Ma prima che i gorilla (intesi come uomini della sicurezza non come primati) lo raggiunge un colpo di pistola sparato proprio all'altezza dell'inguine. Da chi se non da Juan Carlos [...] Mazzantino de La Bagatta che casualmente si trova ad assistere proprio a quello spettacolo e insieme all'esterrefatto Viviano Vannucci?
Intanto all'Ospedale di Prato, la sensuale Loredana, rimasta senza i suoi due pazienti preferiti: Leandro e il Morucci, si consola con una new entry, un giovane ricoverato per ulcera che legge James Joyce e il manifesto e ascolta i CSI. Flirtando in romanesco giocando al gioco del chi disprezza compra, il ragazzo le rivela di avere trovato sul suo comodino un fumetto misterioso dove, in una storia, compare una infermiera uguale a lei. Loredana incuriosita si mette a leggere e rimane sconvolta per quello che ci trova...
Intanto in una Prato sempre più allo sbando, è in atto una vera e propria competizione tra il sindaco Versi (che dialoga amabilmente a margine di una giunta niente meno che con Ridge Forrester) e l'assessore Filone. Dopo la porposta dell'assessore di concedere la cittadinanza onoraria a John Wayne, il sindaco risponde con una serie di divieti surreali per i cittadini cinesi, superando abbondantemente il limite della xenofobia. Da parte sua Filone giudica l'ordinanza troppo liberal progressista e per mostrare i denti spara due lacrimogeni dalla finestra, solo perchè dice di aver visto dei comunisti accanto alla statua di Francesco Datini.
Intanto Faccia d'Angelo, lo scagnozzo di Don Caloggero sulle tracce di Frank Jandello, si reca da un surreale allevatore di maiali Rosario Della Pena Massimo Latino, conoscenza del boss mafioso ai quali fornisce animali per divorare i propri nemici. Acquista Giuditta, una scrofa tenuta a stecchetto da settimane e altri maiali, con i quali torturare per far cantare Cecco Toccafondi (che si evince aver catturato) a cui dare in pasto il presidente della Panta Rei Corporation.
Intanto al Metastasio, dove è tornato a lavorare il Morucci, il Maestro Casale è preoccupato per il suo collega di lavoro e per i suoi comportamenti strani. Ne parla al solitò Caffè del Pugliese con Leandro, il quale si capisce aver combinato casini con Berta, tipo essere stato "sgamato" ad una delle sue serate da dj in compagnia di altre donne, per questo immagina non risponde più alle sue chiamate. In particolare il Maestro Casale teme che dietro al cambiamento del Morucci, che ha smesso di bere Estathè e guardare Youporn, ci sia una malafemmina, avendo percepito il nome ma senza comprendere il ruolo di Elena.
Intanto in una serra nella periferia di Pistoia, Faccia d'Angelo inizia a torturare il povero Toccafondi, a scopo di sapere dove sia Frank Jandello.
E proprio nella serra abbandonata si sposta il centro della scena; non ricevendo risposte dal Toccafondi, Faccia d'Angelo esasperato fa liberare a Palla di Neve (giovane e corpulento nipote di Don Caloggero) la temibilissima maiala Giuditta la quale in un primo momento si scaglia contro il prigioniero. Giunta a due passi da lui ha un ripensamento, si ferma e voltandosi indietro corre verso Faccia d'Angelo il quale, in una scena tra il comico e il grottesco, tra Tarantino e Trinità, spara un colpo di pistola sbagliando mira. Il proiettile di rimbalzo uccide il nipote del boss, ma Faccia d'Angelo non ha nemmeno il tempo di immaginare la vendetta del boss, che gli aveva affidato il nipote per la sua iniziazione, che la maiala si scaglia contro di lui straziandolo e divorandolo sotto gli occhi attoniti del Toccafondi. Ma non è tutto, dopo aver sacrificato Faccia d'Angelo avviene l'impensabile, la maiala Giuditta inizia a trasformarsi...
La scena ci viene raccontata da un punto di vista particolaree: quello di Efesto, un fabbro della provincia pistoiese, detto Vulcano, maniaco sessuale ipodotato e sofferente di eiaculazione precoce, dedito al voyeurismo (insomma ce le ha tutte) che a bordo di una Prinz gialla pattuglia la zona alla ricerca di coppiette. Osservando la scena straordinaria non sa fare di meglio che iniziare a masturbarsi. Un rumore attirerà l'attenzione della ex Giuditta che non avrà pietà del lurido guardone.
Intanto la scena si sposta di tragedia in tragedia, a Prato, nella città del Greco una disgrazia si abbatte, insieme a un nubifragio su tre donne, che muoiono intrappolate nell'acqua nel sottopassaggio di Galciana. Il "problema" è che le tre donne sono di origine cinese e ciò scatena la folle competizione tra il sindaco Versi e l'assessore Filone a chi sia più razzista dell'altro. E se quest'ultimo di fronte alle telecamere non riesce a far di meglio di raccontare stupidissime barzellette sui cinesi (vi ricorda qualcuno?), il sindaco di Prato risponde mostrando il pacco ai giornalisti che chiedono se decreterà il lutto cittadino.
Il gesto è destinati a fare scalpore, non tanto per le proteste delle opposizioni o della società civile pratese, quanto per una telefonata che arriva, tra le altre nell'ufficio, del sindaco dove lo pseudo comico Favanji gli lecca natiche e sfintere mentre gioca a golf domestico, direttamente dal governo di Pechino. Onde rischiare l'incidente non tanto diplomatico quanto economico alla produzione delle sue fabbriche nella Repubblica Popolare di Mao, l'anti comunista Versi si vede costretto a mostrare un briciolo di umanità: bandiera a mezza asta dal palazzo comunale e un minuto di silenzio in consiglio comunale. Minuto interrotto dall'assessore Filone che, per non perdere nemmeno un'occasione per esser testa di cazzo, stende uno striscione di dubbio gusto e sicuro razzismo.
Nella puntata successiva si ritorna alla trama della vicenda, tramite l'escamotage narrative delle bolle di sapone che escono dalla speciale pipa di Cecco Toccafondi, si riallacciano i fili interrotti. Jandello torna da Parigi e va a trovare appunto il sindacalista, trovandolo subito trasformato, intuirà che la sua trasformazione è dovuta a una donna. In quel momento vienne raggiunto dalla chiamata di Berta che gli lascia un messaggio in segreteria in cui chiede scusa e invoca il suo aiuto per ritrovare il figlio TelecomA. Il Detective Morucci finalmente si mette a fare il detective e si reca dal Barone Max per chiedere informazioni sull'infermiere Nincheri. Nincheri che viene risvegliato dai suoi carceriere da una secchiata d'acqua, mentre continuano ad arrivare immagini di ospedale dello stesso uomo senza nome attaccato a una flebo.
Ricevuta la chiamata di Berta, Frank metta da parte il suo orgoglio e si reca di nuovo alla sua villa dove ad attenderlo troverà la donna in versione sexy, pronta a sedurlo e farsi perdonare e soprattutto Omero con la museruola. Intanto l'allegra combriccola di Occhi Belli sta studiando un piano di evasione per TelecomA, tra l'odissea e il surreale. Travestire (?) il Cinelli da pazzo psicopatico con un costume da pollo, moderno cavallo di Troia, dentro il quale infilare Scimmia armato...
Non si sa come ma il piano funziona: nella puntata successiva ritroviamo infatti TelecomA in auto con Scimmia, il Portiere e il Cinelli che, senza dare tregua al povero figlio del Greco, appena tratto in salvo, inizia ad ammorbarlo con discorsi pseudo artistici. Fino a quando Scimmia tira fuori il suo revolver e gli apre un buco in fronte per la disperazione.
Disperato è anche Frank Jandello che deve fare i conti con una clamorosa cilecca con Berta, la quale cerca di consolarlo con frasi di circostanza. Jandello però non si dà per vinto e, nonostante la derisione canina di Omero, ingurgita la pasticca blu che risolve certi problemi. Tornando in camera però non ha il tempo per rifarsi che arriva una telefonata a Berta. TelecomA la sta chiamando... rovinando nuovamente la magia del momento.
Intanto nell'ambulatorio ri Re-animazione di Bruno si compie l'ennesima resurrezione del Cinelli: nonostante lo scetticismo di Davidegelli secondo il quale sarebbe meglio lasciarlo morto, Bruno spiega che è la stessa Occhi Belli ad aver ordinato la reanimazione per avere sempre un kamikaze, da immolare, a portata di mano.
Intanto Prato è sempre più in balia delle follia xenofobe dell'assessore Filone che, con un gran schieramento di mezzi militari festeggia un nuovo importante risultato della sua azione di assessore: quella del fermo a una ditta di poveri diavoli cinesi. La scena si sposta in una scuola elementare di periferia dove Lyn, una bambina cinese si reca a scuola senza cartella. Alla domanda della maestra dalla penna rossa, la piccola orientale spiegherà che è stata sequestrata, insieme al padre, da poliziotti che hanno fatto irruzione nella loro abitazione poco prima dell'alba. La reazione degli altri bambini sarà commovente: il piccolo Franceschino raccoglie fogli dai quaderni degli altri alunni formando un quaderno artigianale per la compagna di classe.Nella puntata successiva ritorna la voce poetica, di nuovo la zingara, coinvolta in una performance teatrale, una morte in diretta (?) mal riuscita, ad opera del Dottor Balanzone, regista respinto dalla zingara e frustrato, e poi immagini visioni tra tarocchi e simbolismso in cui sostanzialmente non si capisce molto, se non la presenza di una voce narrante che scardina le dinamiche della trama e che continua nella puntata successiva in cui tornano personaggi della compagnia di Occhi Belli, e un soffio di Meltemi, il vento greco che porta musica gioia e un fiocco di neve e magari un ritorno?
Intanto, dopo tanta poesia, si torna finalmente alla trama: siamo con Alessio Nincheri, torturato da SS e Nanà. Quest'ultima riceve una telefonata che svela un nuovo protagonista: Biancopaoli detto Kim IL Sung, presidente a vita della Nuovaeuropa, che a sua volta svela il motivo per il quale Nanà sta cercando di prendere il potere economico del Greco, quello di sedere un giorno alla destra dell'Altissimo., nell'associazione madre. L'unico uomo rimasto dopo trentanni sulla stessa poltrona (e in tante altre) nella città di Prato, nonostante i cambiamenti.
Intanto nell'ufficio di un palazzo, due uomini si incontrano da due lati diversi della scrivania. Durante la conversazione allietata dalla musica di Amedeo Minghi diffusa da Usb, un pappagallo ara (robot?), e da un pompino da parte di una segretaria dai capelli magenta, si scopre che il padrone dell'ufficio è il Padre di Occhi Belli, preoccupato per il coinvolgimento della figlia nella vicenda del Greco, mentre il suo interlocutore è Rugter una sorta di cyborg-androide che si autoripara circuiti e innesti biomeccanici.
La scena ritorna in una Prato messa in ginocchio, come la vicina Firenze da una nevicata che ha colto impreparata l'amministrazione comunale, il sindaco Versi non riesce a fare a meno di compiacersi del mal comune nei confronti del collega fiorentino Lo Renzo, mentre Filone da parte sua fantastica si ulteriori sciagure ai danni della comunità cinese causati dalla neve. In questo scenario finalmente si porta a termine un incontro a lungo atteso, quello tra il detective Morucci e Viviano Vannucci, tornato a casa dopo le follie armate di Juan Carlos Mazzantino de La Bagatta che, ignaro del fatto che sta per rivedere l'amico per il quale era tornato in Italia dopo anni dal SudAmerica, si masturba in camera platealmente con il phon acceso e la musica di Amedeo Minghi sullo sfondo.
(Si noti il virtuosismo di sceneggiatura in cui la musica serve da collante nel passaggio tra due scene apparentemente scollegate tra di loro.)
Intanto la morte di Faccia d'Angelo, divorato dalla maiala Giuditta non è rimasta senza conseguenze. A Baltimora, nel bel mezzo di una non meglio precisata cerimonia familiare, il Fratello di Frank Jandello, riceve una telefonata che annulla in un solo istante il clima di festa. L'uomo, diventato miliardario grazie a un'azienda leader nella produzione e vendita di mangime per pesci rossi e tartarughe, confessa alla compagna Meg di aver appena ricevuto una telefonata che definire minacciosa è un eufemismo da parte niente di meno di Don Caloggero, il boss a cui deve tutta la sua fortuna. L'uomo si convince che è venuto il momento di tornare in Italia da suo fratello che, dalla conversazione, si scopre chiamarsi realmente Gano. (Se sia l'abbreviazione da Gaetano o proprio Gano non è ancora dato sapere.)
Inesorabile come il tempo che passa, si avvicina l'incontro tra Il Greco e TelecomA. In una puntata sospesa tra realtà e sogno, ambientata nella Firenze che festeggia la notte di San Silvestro, tra festini privati e petardi, bombe carta e visioni surreali e un po' naif, TelecomA incontra il padre, vestito con una parrucca eccessiva e occhiali da sole strampalati, che lo invita a seguirlo in volo, nuotando nell'aria.
Sospesi tra sogno e metafora Il Greco, moderno Dedalo, spiega al figlio il segreto per volare in alto. Il segreto dice è quello di volare alto non avendo paura del sole, ribaltando il mito di Icaro e la postura della schiena che deve sempre essere obliqui. Si intuisce che dietro la tecnica del volo il padre, nei pochi istanti che ha a disposizione, cerca di impartire al figlio lezioni di vita, come quella di temere sempre coloro che sembrano i più buoni, prima che uno sparo lo colga in fronte. Ma dal foro in testa non esce sangue ma petali di rose e a precipitare non il Greco, ma Telecoma che, sotto consiglio del padre si aggrappa ad Omero per mettersi in salvo, il cane di famiglia che vola, grande come un dirigibile, arrivato giusto in tempo in soccorso, prima che si schianti al suolo.
TelecomA si può svegliare, nel divano dove è collassato, e avvolto dalla musica della festa si accorge solo allora di indossare gli occhialini che aveva il padre nel sogno.
Chiusasi così quella che potremmo chiamare "la trilogia del padre", si esce dagli scenari onirici di TelecomA per tornare alla dura realtà pratese. In una Prato sempre più alle prese con le vicende giudiziarie ed economiche del sindaco Versi, facendo passare in secondo piano anche la geniale risoluzione di un caso da parte del detective Morucci, Riccardo Tempestini, sbracato in qualche cazzo di isolotto Caraibico, con prostitute attorno, si mette in contatto con un Alex Garbage, sempre più triste e sempre più precario lavorativamente, incitandolo a darsi una mossa e a mettersi in contatto con Berta, dopo che egli stesso ha scoperto la vera identità di Frank Jandello con relativi problemi con la malavita organizzata annessi.
Ed è proprio Berta a tornare sulla scena, nella classica serata tra donne, dietro un drink, Berta si confessa alle sue amiche, Euridice e Arianna, donne ferite dalla vita e dagli uomini, con fortune diverse. La moglie del Greco confessa tutti gli ostacoli avuti con Frank Jandello chiedendosi se ciò siano o meno un segno della volontà ostile del destino alla loro unione. E mentre le amiche la incitano a godersela e spassarsela e non farsi troppe domande la donna confessa per la prima volta, messa alle strette delle amiche, di pensare ancora al marito, facendo menzione a un nuovo sogno.
Nel sogno Berta racconta di essersi ritrovata unica in borghese ad una festa in maschera in strada, particolarmente gagliarda, e di aver incrociato lo sguardo di un uomo travestito da vecchio clochard che l'ha turbata al punto, nonostante le apparenze, provando un'attrazione inspiegabile, al punto iniziare a spogliarsi di fronte a tutti, mostrando le mutandine, ricambiando il sorriso magnetico dell'uomo, seguendolo senza dire niente...
Racconto che viene interrotto per aggiornare gli altri fili di trama lasciati in sospeso: chiuso nei sotterranei il Nincheri riesce finalmente a liberarsi dalle catene di SS, nel frattempo in contemporanea all'ennesimo disastro domestico di Cecco Toccafondi, arriva da Pisa, con volo da Baltimora il fratello di Frank Jandello. L'azione si sposta di nuovo nel locale dove Berta continua il suo racconto, ignara di essere ascoltata dal buon Garbage che, alla vista delle tre donne, se ne innamora all'istante.
Dettaglio che non sfugge a Euridice che fa notare all'amica Arianna come l'uomo la stia osservando da tutta la sera, anche se questa non sembra apprezzare (a differenza invece della stessa Euridice). E così tra continue interruzioni va avanti il racconto di Berta: la donna nel sogno segue il barbone e si ritrova in una oliveta. Il racconto però non sembra conquistare le due donne, più interessate a Garbage, anche perchè hanno già intuito dove si vada a parare. Il barbone è il Greco e mentre Arianna si rivolge direttamente ad Alex Garbage, dicendogli di farsi avanti al tavolo, questi stupisce tutte dicendo di essere interessato a Berta.
Nella puntata successiva ritroviamo il detective Morucci che, escluso causa prolungata assenza dal palinsesto di Radio Gas, a favore di Alex Garbage, discute animatamente con il direttore Monzali circa la sua estromissione. Proprio in quel momento Berta chiama il detective più inconcludente di tutta l'Europa Unita chiedendogli informazioni su lo stesso Alex Garbage.
E mentre il Morucci affoga nell'alcool il suo disappunto, veniamo sbalzati in un'atmosfera irreal-onirica, sempre con TelecomA, sempre sulle tracce del padre.
Lo troviamo nel deserto, con l'auto bloccata in una duna di sabbia, in cerca di un carro attrezzi e del padre. Incontrerà un misterioso tuareg che si prepara un thè con la propria urina, con il quale avrà un dialogo criptico, prima che esso muoia disidratato trasformandosi in polvere mentre echi di guerra irrompono nella narrazione.
Echi che arrivano fino a Prato, con il rifiuto da parte dell'assessore Silly di ospitare nella città laniera, i profughi in fuga dal nord africa. L'ennesimo gesto di inciviltà della giunta pratese, scatenerà l'ennesima competizione a destra con Filone: che si lascia andare in un nuovo spaventoso comizio dal balcone, in cui paragona i cinesi al metastasio di Prato, confondendo con il nome del teatro stabile con la metastasi a cui si riferiva.
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