Ammirando con soddisfazione la genialità a suo dire michelangiolesca dell'opera, (un informe sagoma tipo pupazzo di neve ma fatto con le caccole) toglie le mani - mai lavate - da dietro la nuca per una vigorosa grattata di palle e con uno scorreggione atavico, avvia il suo solito pippone con il collega di ufficio attorno al tema spinoso e controverso della inadeguatezza della sinistra italiana che fa schifo perchè si occupa di poltrone e potere e non ascolta i cittadini e i loro bisogni e infatti non è ancora riuscita a garantire uno stipendio fisso alla fidanzata che vuol fare la modella e al fratello che come un tronista del mondo si sente il più figo oltre che bello.
Roba seria insomma, 'sti cazzi, proprio loro che in famiglia hanno sempre votato a sinistra e dal loro comune cosa hanno ricevuto in cambio? Solo la miseria di poche decine di migliaia di euro e lavoro per un paio di anni grazie a raccomandazioni - e mentre lo dice appiccica un'altra caccola, di troppo rispetto all'economia della scultura biologica, sotto la scrivania - venute meno di fronte alla internazionale crisi economica.
Ma quale crisi! - sentenzia per quello che vogliono i soldi li trovano quei maledetti... e quale priorità può avere un Comune se non garantire lo stipendio alle famiglie? La sua famiglia chiaramente.
Lui povero figlio di statali che nella vita ha provato il sudore sulla fronte solo durante le diarree e il mal di schiena solo quando si è guastato l'ascensore.
- Ma a me sembra che sputi nel piatto dove mangi, non ti pare? dice dopo la filippica di un paio d'ore.